27 Aprile 2024

5.1. L'ISTRUZIONE SECONDO IL VATICANO

Per sapere come il Vaticano concepisce l’educazione, e a quali rischi si va dunque realmente incontro proseguendo con un atteggiamento accondiscendente, conviene, oltre a conoscere la Storia, rileggersi cosa riportano alcuni testi promulgati da Giovanni Paolo II.
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si legge:
Canone 1793: «L’educazione della coscienza è indispensabile per essere umani esposti a influenze negative e tentati dal peccato a preferire il loro proprio giudizio e a rifiutare gli insegnamenti certi».
Canone 2229: «I genitori, nei limiti del possibile, hanno il dovere di scegliere le scuole che li possano aiutare nel migliore dei modi nel loro compito di educatori cristiani. I pubblici poteri hanno il dovere di garantire tale diritto dei genitori e di assicurare le condizioni concrete per poterlo esercitare».
Canone 2223: «…chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta… Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio…» (peraltro una citazione biblica).
Spulciando il Codice di Diritto Canonico emerge come la Chiesa si arroghi il diritto di intervenire nell’istruzione statale, mentre lo Stato non deve mettere becco nell’educazione cattolica: e in generale l’ultima parola è sempre meglio lasciarla a parroci e vescovi. Niente di nuovo, per carità: nient’altro che la riproposta di quanto già applicato per due millenni. Nel luglio 2006 il cardinale Scola (CL) si è fatto latore di una proposta ancora più drastica: che lo Stato smetta di gestire la scuola pubblica, affidandola “alla società civile”.
Alcuni passi tratti dal Codice di Diritto Canonico:
Canone 794: «A titolo speciale il dovere e il diritto di educare spetta alla chiesa…»
Canone 797: «È necessario che i genitori nello scegliere le scuole godano di vera libertà; di conseguenza i fedeli devono impegnarsi perché la società civile riconosca ai genitori questa libertà e, osservata la giustizia distributiva, la tuteli anche con sussidi».
Canone 799: «I fedeli facciano di tutto perché nella società civile le leggi, che ordinano la formazione dei giovani, contemplino nelle scuole stesse anche la loro educazione religiosa e morale, secondo la coscienza dei genitori».
Canone 800: «È diritto della Chiesa fondare e dirigere scuole di qualsiasi disciplina, genere e grado. L’istruzione e l’educazione nella scuola cattolica deve fondarsi sui principi della dottrina cattolica; i maestri si distinguano per retta dottrina e per probità di vita».
Canone 804: «All’autorità della Chiesa è sottoposta l’istruzione e l’educazione religiosa cattolica che viene impartita in qualunque scuola o viene procurata per mezzo dei vari strumenti di comunicazione sociale; spetta alla Conferenza Episcopale emanare norme generali su questo campo d’azione, e spetta al Vescovo diocesano regolarlo e vigilare su di esso».
Canone 807: «È diritto della Chiesa istituire e dirigere università di studi, che contribuiscano a una più profonda cultura degli uomini e a una più piena promozione della persona umana e altresì ad adempiere la funzione d’insegnare della Chiesa stessa».
Canone 809: «Le Conferenze Episcopali curino che ci siano, se possibile e conveniente, università di studi o almeno facoltà, distribuite in modo appropriato nel loro territorio, nelle quali le diverse discipline, salvaguardata senza dubbio la loro autonomia scientifica, siano studiate e insegnate, tenuto conto della dottrina cattolica».
Canone 813: «Il Vescovo diocesano abbia una intensa cura pastorale degli studenti, anche erigendo una parrocchia, o almeno per mezzo di sacerdoti a ciò stabilmente deputati, e provveda che presso le università, anche non cattoliche, ci siano centri universitari cattolici, che offrano un aiuto soprattutto spirituale alla gioventù».23
23. UAAR, Scuola, Uaar.it.

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