27 Aprile 2024

03. IL GIAPPONE COMMISSARIATO DALLA CIA

È un segreto di pulcinella, ma è comunque sconvolgente sapere le modalità con cui il Giappone, punta di diamante della democrazia capitalistica in estremo Oriente, sia stato di fatto un vassallo commissariato politicamente dalla CIA per decenni. Lasciamo parlare Tim Weiner18:
«Il primo paese nel quale [la CIA, ndr] scelse il futuro leader di una potenza mondiale fu il Giappone. A portare a termine quella missione della CIA, controllare il governo giapponese, contribuirono due degli agenti più influenti mai reclutati dagli Stati Uniti. Erano stati compagni di cella, accusati di crimini di guerra, e avevano passato tre anni in prigione nella Tokyo occupata dagli americani dopo la fine della seconda guerra mondiale. Ne uscirono alla fine del 1948, il giorno prima che molti dei loro compagni di detenzione fossero condotti al patibolo. Con l'aiuto della CIA, Nobusuke Kishi divenne Primo ministro del Giappone e capo del proprio partito di governo. Yoshio Kodama si garantì la libertà e la posizione di capo indiscusso della malavita giapponese aiutando i servizi segreti americani. Insieme improntarono la politica postbellica del Giappone. Nella guerra contro il fascismo avevano rappresentato tutto ciò che l'America odiava. Nella guerra contro il comunismo erano esattamente ciò di cui l'America aveva bisogno. […] Kishi divenne il leader del nascente movimento conservatore giapponese. A un anno dalla sua elezione alla Dieta, usando il denaro di Kodama e le proprie notevoli capacità politiche, controllava la maggiore corrente di deputati eletti al Parlamento del Giappone. Una volta al potere, edificò il partito di governo che avrebbe guidato la nazione per quasi cinquant'anni. […] Kishi disse agli americani che la sua strategia consisteva nel demolire il Partito liberale in carica, dargli un nuovo nome, ricostruirlo e prenderne il controllo. Sotto la sua direzione, il nuovo Partito liberal-democratico non sarebbe stato né liberale né democratico, sarebbe stato un club reazionario di signori feudali che sorgeva dalle ceneri del Giappone imperiale. […] Promise di cambiare la politica estera giapponese per adattarla ai desideri americani. Gli Stati Uniti avrebbero potuto mantenere le loro basi militari nel paese e installarvi delle armi nucleari, una questione molto delicata per il Giappone. Tutto ciò che chiedeva in cambio era il sostegno politico segreto dell'America. Foster Dulles incontrò Kishi nell'agosto del 1955. Il segretario di Stato americano gli disse a quattr'occhi che poteva contare su quel sostegno, a patto che i conservatori giapponesi si unissero per aiutare gli Stati Uniti a combattere i comunisti. […] L'interazione più importante tra la CIA e il Partito liberaldemocratico giapponese fu la cessione di informazioni in cambio di soldi. Il denaro veniva usato per sostenere il partito e reclutare informatori al suo interno. Gli americani stabilirono relazioni a pagamento con alcuni giovani promettenti che sarebbero diventati, una generazione più tardi, membri del Parlamento, ministri e politici influenti. Insieme avrebbero appoggiato il Partito liberaldemocratico e indebolito il Partito socialista e i sindacati giapponesi. Riguardo ai metodi per foraggiare politici stranieri […] ora la CIA usava uomini d'affari americani fidati come intermediari per la consegna del denaro ai suoi alleati. Tra questi c'erano alcuni dirigenti della Lockheed […]. Lo stesso presidente Eisenhower decise che il sostegno politico al Giappone al trattato sulla sicurezza e il sostegno finanziario degli Stati Uniti a Kishi erano una cosa sola. Autorizzò la CIA a pagare una serie ininterrotta di tangenti ad alcuni uomini chiave del PLD [Partito liberal-democratico]. Ai politici che erano all'oscuro del ruolo della CIA veniva detto che il denaro arrivava dai giganti dell'industria americana. Il flusso di denaro durò per almeno quindici anni, sotto quattro presidenti degli Stati Uniti, e contribuì a consolidare il governo monocolore in Giappone per il resto della guerra fredda. I giapponesi arrivarono a definire il sistema politico creato con il sostegno della CIA kozo oshoku, “corruzione strutturale”. La CIA continuò a pagare tangenti fino agli anni Settanta. La corruzione strutturale della vita politica giapponese proseguì per molto tempo ancora. “Abbiamo amministrato il Giappone durante l'occupazione e l'abbiamo amministrato in modo diverso negli anni che seguirono l'occupazione” ha detto Horace Feldman, capo della stazione [CIA] di Tokyo».
18. T. Weiner, CIA, cit., pp. 115-119.

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