29 Marzo 2024

3.2. CONTRO I “PREMI NOBEL” NASCE IL “PREMIO STALIN PER LA PACE”

Diamo ora spazio ad un pezzo66 che mostra l'uso politico strumentale che è stato fatto dei premi Nobel per la Pace e l'alternativa proposta dall'URSS:
«I premi Nobel per la Pace sono concessi dal Comitato Nobel norvegese “alla persona che avrà fatto il più grande o il miglior lavoro in favore della fraternità tra le nazioni, per l'abolizione o la riduzione degli eserciti regolari e per il mantenimento e la promozione di congressi di pace nell'anno immediatamente precedente”. Il Comitato è composto da cinque membri eletti dallo Storting, il parlamento norvegese. Facciamo un ripasso delle sue decisioni più controverse:
-Theodore Roosevelt, consegnato nel 1906. XXVI Presidente degli Stati Uniti, assegnato in base al pretesto della mediazione per porre fine alla guerra russo-giapponese. Poco importò che fosse profondamente sessista e razzista, che istigò una rivolta a Panama con l'obiettivo di costruire il canale (1903), che invase e prese il controllo della Repubblica Dominicana (1905), o che inviò truppe a Cuba (1906), oltre a stabilire la base di Guantánamo (1903).
-Woodrow Wilson, consegnato nel 1919. XXVIII presidente degli Stati Uniti, assegnato in base al pretesto del contributo alla fondazione della Società delle Nazioni. Fedele sostenitore dell'interventismo, invase il Messico per far dimettere Victoriano Huerta (1914), occupò Haiti militarmente ed economicamente (1915) approfittando di una crisi sociale, ed intervenne in due occasioni (1916, 1924) nella Repubblica Dominicana. Fu inoltre profondamente razzista (intensificò le politiche di segregazione razziale) e sostenne il Ku Klux Klan.
-George Marshall, consegnato nel 1953. Generale dell'esercito degli Stati Uniti, assegnato per il Piano Marshall. Militare che partecipò attivamente alla sanguinosa Prima guerra mondiale, cervello dell'offensiva di Meusse-Argonne (1918), tristemente nota per essere la battaglia con più perdite per gli Stati Uniti, morirono circa 117.000 soldati americani. Dopo la seconda guerra mondiale, alla quale partecipò con il grado di Capo di stato maggiore, sviluppò il piano imperialista economico conosciuto come Piano Marshall, per intensificare il controllo dell'Europa occidentale.
-Henry Kissinger, consegnato nel 1973. Controverso politico americano, assegnato congiuntamente al comunista Le Duc Tho (che rifiutò il premio) per il Trattato di Parigi del 1973, nonostante che poco dopo venne rotto per continuare le ostilità. Anche in questo caso poco importò che furono gli Stati Uniti a provocare la guerra del Vietnam (1964-1975) e le operazioni in Cambogia e Laos, che coinvolsero milioni di vite, enormi violazioni dei diritti umani, né tanto meno la sua partecipazione a numerosi colpi di stato in America Latina durante gli anni '70 (Cile, Argentina...) o nell'Operazione Condor, così come in altre manovre imperialiste in tutto il mondo (Angola, Sahara, Indonesia...).
-Eisaku Sato, consegnato nel 1974. Primo ministro del Giappone, fu assegnato ironicamente per “il suo rifiuto dell'opzione nucleare per il Giappone ed i suoi sforzi per una maggiore riconciliazione regionale”. Documenti declassificati confermano che la sua posizione era molto distante dal pacifismo: cercò di negoziare con gli Stati Uniti un attacco nucleare preventivo contro la Repubblica Popolare Cinese.
-Lech Wałęsa, consegnato nel 1983. Premiato per essere un dissidente anticomunista (fantoccio fedele dell'imperialismo) e fondatore del sindacato Solidarnosc. Successivamente sarà presidente della Polonia, conducendo all'impoverimento del paese. Dopo la controrivoluzione, questo sindacato licenziò in media 3.000 lavoratori al giorno, 30.000 minatori furono gettati sulla strada. Nemmeno un ex roccaforte come la fabbrica di trattori Ursus si salvò: chiusa e 15.000 lavoratori per strada. Solidarnosc aumentò di 6 volte il prezzo del carbone per uso domestico, di 5 volte l'elettricità, di 2,5 il prezzo dei trasporti, del 500% il costo del riscaldamento, dell'acqua e del gas. Il reddito medio diminuì del 27%. Proprio un Nobel per la Pace!
-Tenzin Gyatso (Dalai Lama), consegnato nel 1989, e premiato per la sua “lotta per la liberazione del Tibet”. Preferiscono dimenticarsi di secoli di feudalesimo lamaista, del potere dell'aristocrazia dei lama, della schiavitù, povertà, sessismo e degli abusi sessuali su donne e bambini. Pagato dalla CIA e fedele alleato degli Stati Uniti, è una punta di diamante usata da anni contro la Repubblica Popolare Cinese.
-Mikhail Gorbaciov, consegnato nel 1990. Capo dello Stato dell'URSS, gli assegnarono il premio per “la sua leadership nel processo di pace che oggi caratterizza parti importanti della comunità internazionale”. Oppure, il che è lo stesso, per contribuire a rafforzare la controrivoluzione nel campo socialista e sprofondare nella povertà e nella disperazione milioni di persone, dando il via libera all'imperialismo più guerrafondaio.
-Shirin Ebadi, consegnato nel 2003, premiato per la sua dissidenza politica in Iran. Perfino settori conservatori criticarono il premio per essere “politicizzato”. Attualmente in esilio, si dedica a fare conferenze e colloqui nei paesi imperialisti chiedendo il boicottaggio del suo paese.
-Al Gore, consegnato nel 2007, premiato per i suoi “sforzi per costruire e diffondere una maggiore conoscenza sui cambiamenti climatici provocati dall'uomo e per porre le basi delle misure necessarie a contrastare tali cambiamenti”. L'ex vice presidente degli Stati Uniti, ha incassato 100.000 € per conferenza (assicurandosi in sette anni circa 70 milioni di euro), mentre non realizza alcuna delle sue “raccomandazioni” in difesa dell'ambiente, visto che la sua famiglia consuma fino a 20 volte in più della famiglia media americana.
-Barack Obama, premiato nel 2009, in base al pretesto di alcuni cambiamenti nella politica degli Stati Uniti e per aver dato “speranza” al suo popolo. Non c'è bisogno di ricordare il suo coinvolgimento nella continuità della politica imperialista e guerrafondaia (Libia, Siria, Yemen, Pakistan, Iraq, Afghanistan...), senza mantenere in questo senso le numerose promesse elettorali.
-Liu Xiaobo, premiato nel 2010 per difendere i “diritti umani” in Cina, o il che è lo stesso, per essere un dissidente controrivoluzionario. Un'altra “punta di diamante” dell'imperialismo contro il paese asiatico».
Nel 2016 viene premiato il presidente della Colombia Juan Manuel Santos per il processo di pace portato avanti con le FARC. Stranamente però non si è ritenuto di omaggiare in ugual maniera Timoleon Jimenez, il leader delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), reo evidentemente di essere un cosciente marxista-leninista.
«Un carattere completamente diverso aveva il Premio Lenin per la pace tra i Popoli, esistente per mezzo secolo (1950-1990). Creato nel 1949 dal Presidium con il nome di “Premio Stalin per la pace tra i Popoli” e cambiato in “Premio Lenin per la pace tra i Popoli”, dopo il processo revisionista guidato da Chruščev. Molotov rilevò il suo obiettivo:
Era necessario un premio di grande importanza politica, non solo per il nostro paese ma per il mondo intero. Qualcosa che riflettesse i pensieri più profondi e le aspirazioni delle masse del momento”.
Il decreto che disciplinava il premio, indicava a chi doveva essere assegnato: “I premi saranno dati ai cittadini di qualsiasi paese del mondo, indipendentemente dalle loro differenze politiche, religiose e razziali, per gli altissimi meriti nella lotta contro gli istigatori della guerra e la difesa della pace”. Così troviamo tra i vincitori personaggi illustri come Pablo Picasso (1962), Pablo Neruda (1953), Bertolt Brecht (1954), Nicolás Guillén (1954), Sukarno (1960), Fidel Castro (1961), Ahmed Ben Bella (1964), Rafael Alberti (1965), Ernst Busch (1972), Salvador Allende (1973), Luis Corvalan (1975), Wilma Espin (1979), Angela Davis (1979), Mikis Theodorakis (1983), o Nelson Mandela (1990).
In totale, più di 150 personalità di tutto il mondo, tra cui presidenti, poeti, scrittori, scienziati, professori, militanti e attivisti sociali, medici, sacerdoti... tutti in un modo o nell'altro promossero la pace e la stabilità mondiale. In un futuro non troppo lontano potremo godere ancora di un premio per la Pace assegnato effettivamente a personalità che lo meritano, e non a organizzazioni imperialiste o personaggi con le mani sporche di sangue innocente. Fino ad allora dovremo assistere all'assurdità dei Nobel...»
66. El Pravda, Il Nobel per la Pace e il Premio Lenin per la pace, Elpravda.blogspot.it-CCDP, 13 ottobre 2012.

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