29 Marzo 2024

3.2. L'OLIGOPOLIO TELEVISIVO IN ITALIA

Riportiamo ora la seconda parte dell’analisi di Salvatore Vicario13:
«Con l’introduzione del Digitale Terrestre e la diffusione della tv satellitare a pagamento, vi è ormai un infinito numero di canali televisivi che danno una visione di “pluralismo” di scelta, ma se andiamo ad osservare a chi fanno capo questi canali possiamo facilmente accorgerci come esista in Italia un monopolio composto da Rai–Mediaset–TI Media–Sky Italia, che possiedono un’ampia gamma di canali e assorbono la quasi totalità del mercato e della pubblicità.
La Rai è di proprietà statale (dello Stato borghese), nel cui Cda siedono uomini e donne delle maggiori organizzazioni politiche in Parlamento, quindi i Partiti che rappresentano gli interessi dell’oligarchia finanziaria nel suo complesso. Sette consiglieri vengono eletti dalla Commissione parlamentare di vigilanza e due dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che è il maggior azionista della Rai, tra cui il Presidente del CdA. Osservando l’attuale Cda prendiamo come esempio, Luisa Todini, imprenditrice in quota Forza Italia, proprietaria della “Todini Costruzioni S.p.A”. e allo stesso tempo membro del Cda della Salini Impregilo, il principale gruppo italiano nel settore delle costruzioni. È anche membro della Fondazione Italia-USA. La Rai a sua volta controlla diverse società che operano nel mercato dei media e del broadcasting: Rai Pubblicità (prima Sipra, concessionaria per la pubblicità sulla Rai), RaiNet (che gestisce i siti Rai), Rai Way, Rai World, Rai Cinema (produzione, acquisizione e gestione dei diritti dei prodotti audiovisivi sui canali della filiera cinematografica) e la 01 Distibution (settore della distribuzione col quale controlla direttamente lo sfruttamento commerciale dei film). Alla Rai sono collegate la San Marino Tv, Tivù S.r.l. (piattaforma satellitare gratuita, partecipata in modo paritario da Rai e Mediaset al 48% e al 4% da Telecom Italia) e Euronews che riunisce a livello europeo le tv pubbliche, che rappresenta gli interessi delle oligarchie europee che controllano le Tv statali dei vari paesi dell’UE.
Il Gruppo Mediaset, come prima detto, è controllata dalla Holding Fininvest della famiglia Berlusconi. È un’impresa multinazionale, con filiali in Spagna e paesi Bassi, e ha come presidente Fedele Confalonieri, presente sul Digitale Terrestre e nel settore della Pay-Tv, detiene l’intera rete di trasporto per la diffusione del segnale televisivo per la diffusione del Digitale Terrestre attraverso Elettronica Industriale. Possiede oltre le reti generaliste e commerciali anche (tra le altre) la Medusa Film e la Taodue (film), e la Endemol (con sede nei paesi Bassi) che produce format televisivi per tutto il mondo. Pubblitalia è la concessionaria esclusiva di pubblicità del Gruppo Mediaset, che è leader della raccolta pubblicitaria, e tramite la sua controllata Publieurope gestisce la vendita di spazi pubblicitari su più di venti canali televisivi europei, tra cui quelli del secondo gruppo radio televisivo europeo ProSiebenSat.1 Media, presente in 13 Stati. Al Gruppo Mediaset partecipano i principali istituti di credito italiani e alcuni investitori stranieri, tra cui il Principe Al-Waleed, 26° uomo più ricco del mondo. Con il programma ADR (American Depositary Receipt) fa parte del mercato finanziario americano con la JPMorgan Chase come banca depositaria. Con la società Media Shopping (e l’omonimo canale televisivo) detiene il primato nel mercato delle vendite a distanza con oltre 900 punti vendita nel settore della Grande Distribuzione italiano, tra cui Carrefour, Auchan, Billa, Iper e Autogrill. Possiede inoltre anche 8 canali televisivi in Spagna attraverso il Grupo Gestevision Telecinco (50,13%), così come in Nordafrica con il canale Nessma e in Cina con il canale Sportnet Media e China Sport Programs Network.
Telecom Italia Media, è una società controllata al 77,7 % da Telecom Italia, 7° gruppo economico italiano e principale azienda italiana delle telecomunicazioni che tra i suoi azionisti ha la holding italo-spagnola Telco S.p.A. composta da Mediobanca, Assicurazioni Generali, Intesa Sanpaolo e Telefonica. Nel Cda di Telecom Italia troviamo Jean P. Fitoussi presente anche nel consiglio di sorveglianza di Banca Intesa Sanpaolo, Renato Pagliaro, banchiere, presidente di Mediobanca, vicepresidente di RCS MediaGroup e membro del Cda della Pirelli, Gennaro Miccichè, Direttore Generale di Intesa Sanpaolo e Amm. Delegato di Banca IMI, Gabriele Galateri di Genola, presidente di Assicurazioni Generali e Tarak Ben Ammar, capitalista tunisino proprietario della società di produzione e distribuzione francese Quinta Communications, della holding Holland Coordinator & Services Bv (HC&S), di Prima TV con il 95%, della The Weinstein Company con il 20%, della Eagle Pictures con il 75%, della Lux Vide con il 25%, di International Entertainment con l’8,6%, di Europa TV con il 51%, di On-tv e di Nessma Tv con il 25%, socio a vari livelli di Murdoch, Kirch e Berlusconi, nonché membro del Cda di Mediaset, Assicurazioni Generali e Mediobanca nonché consulente del principe saudita Al-Waleed. La Telecom Italia Media S.p.A. possiede la TM News, agenzia giornalistica multicanale, partener italiana del network americano CNN, con redazioni in Europa, a Budapest, Bruxelles e Mosca, ed una a New York (USA), distribuendo notizie video per i principali quotidiani italiani nella versione on-line, tra cui Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa oltre a emittenti come Rai, Mediaset, La 7, Sky e Telenorba. La Telecom Italia Media SpA ha ceduto di recente la MTV Italia Srl che adesso è controllata dalla MTV Networks Europe del gruppo Viacom Media Networks una società americana che possiede numerosi canali TV e aziende internet in tutto il mondo. La MTV Italia Srl produce le emittenti MTV, Comedy Central, Nick e Nickelodeon, presenti nel settore Digitale Terrestre, Satellitare, pay e free. Fino a meno di un anno fa, faceva parte della Telecom Italia Media anche La 7, ora di proprietà della Cairo Comunication di Urbano Cairo (pres. anche del Torino Calcio), che si occupa della vendita degli spazi pubblicitari con concessioni nel gruppo RCS (Io Donna, Oggi e TV Sette) e nei mensili dell’Editoriale Mondadori, e possiede anche due settimanali: Dipiù e DipiùTV. Infine, (non certo ultimo per importanza) Sky Italia (che assumiamo come esempio delle grandi multinazionali del settore), che fa parte della News Corporation del gruppo Murdoch, uno dei primi quattro conglomerati mediatici degli Stati Uniti, che controlla un gran numero di società del settore della comunicazione in tutto il mondo. Dall’Editoria (HarperCollins) e Zondervan, ai quotidiani (The Sun, The Sunday Times, The Times, New York Post, The Wall Street Journal, The Australian), le Stazioni Radio (Radio City in India, Radio Veronica nei paesi Bassi, Nasche e Best FM in Russia), la produzione cinematografica (20th Century Fox, Fox Searchlight Pictures), le televisioni (Fox, Independent Television, News Corp Europe che controlla canali in Bulgaria, Italia, Romania, Serbia, Turchia, Georgia, Polonia, Israele) la televisione satellitare (Sky Digital Regno Unito, Sky Italia, Foxtel Australia, Sky Deutschland Germania, Star Tv Asia, Phoenix Satellite Tv Hong Kong), la televisione via Cavo (basta citare tutta la catena FOX negli USA e in Sud America), per finire con Internet (Indya – portale indiano, IGN Entertainment – portale internet, Grab.com, news.com.au – portale d’informazione australiano, casa.it, whatifsports.com, sibellusmusic.com). Come la News Corporation del gruppo Murdoch, vi sono altre (poche) corporation che controllano una grandissima quantità di Tv, giornali, case editrici e produzione cinematografica ecc… Sky Italia è il risultato della fusione di Stream, Telecom Italia e la pay-tv da lui fondata».
13. Ibidem.

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