26 Aprile 2024

4.2. L'ENORME PROGRESSO E SVILUPPO DEL TIBET SOTTO IL SOCIALISMO

Guardiamo ora alla questione dal punto di vista dello sviluppo socio-economico27:
«il 90% della popolazione tibetana, ridotta in servitù della gleba, non possedeva alcun diritto politico-sociale, a partire dalla libertà elementare di allontanarsi dai luoghi di residenza e dalla coltivazione delle terre dei monaci proprietari dei fondi. Fino al 1949, il 90% della popolazione tibetana e tutti i servi della gleba non potevano ricevere alcun tipo di istruzione e di cultura, rimanendo forzatamente analfabeti: l’accesso all’istruzione era riservato solo ai monaci-feudatari. Fino al 1949, le donne colpite dalla servitù della gleba non erano solo prive di qualunque diritto come i servi di sesso maschile, ma una parte di loro, le hangsen, doveva servire nella casa dei feudatari-monaci in completa balia dei loro abusi e capricci. Fino al 1949, i servi della gleba (il 90% della popolazione) non avevano alcuna assistenza sanitaria. Fino al 1949, i servi della gleba tibetani dovevano chiedere il permesso ai loro signori feudali-ecclesiastici anche per ogni loro minimo spostamento. Fino al 1949, i signori feudali avevano il pieno diritto di catturare e punire a loro discrezione i servi della gleba che tentassero di scappare: un fenomeno frequente, quello della (iperlegittima) fuga dei servi della gleba, che tra l’altro smentisce con la pratica la favoletta sulla “felicità dei contadini tibetani” prima della rivoluzione maoista. Fino al 1949, il numero della popolazione tibetana risultava sostanzialmente immutato da diversi secoli e pari a poco più di un milione di persone, mentre l’aspettativa di vita media era di circa 30 anni ed ancora meno per gli ipersfruttati servi della gleba […] mentre l’aspettativa media di vita in Tibet è balzata ai 69 anni del 2006. Fino al 1949, nel Tibet feudale del Dalai Lama non c’erano radio, macchine, aeroporti o ferrovie e l’area era diventata la regione più arretrata del mondo, oltre che una delle più povere».
In un articolo del 201328 invece compare il seguente scenario:
«Oggi il Tibet ha 2.380 scuole primarie, moltissime scuole professionali e l’istruzione si svolge in lingua tibetana. Vi sono oltre 20.000 medici, 95 ospedali cittadini e 770 cliniche. […] Dal 1980, le autorità centrali finanziarie hanno stanziato oltre 700 milioni di yuan per riparare e mantenere i templi del Tibet, pagode, palazzi, e altri siti religiosi tra cui il Monastero Sera, il Monastero di Drepung, Monastero di Gandan, il Monastero di Tashilhunpo, il Monastero Sagya, il Monastero di Jokhang, il Monastero di Samye, e Monastero Shalu a Lhasa, e molti templi di piccole e medie dimensioni. Dal 1989 al 1994 lo Stato ha assegnato più di 55 milioni di yuan di fondi speciali e grandi quantità di oro e argento per il mantenimento del Palazzo di Potala, un evento senza precedenti nella storia della tutela dei beni artistico culturali nella nuova Cina. A partire dal Giugno del 2002, il paese ha aggiunto ulteriori 330 milioni di yuan per riparare le tre reliquie culturali più importanti in Tibet: il Palazzo Potala, i monasteri Lingka, Norbu e il Monastero Sagya. Questo è stato il più grande lavoro di manutenzione del patrimonio storico in Tibet dalla fondazione della Nuova Cina. Al momento ci sono in Tibet oltre 1700 luoghi dedicati alle attività buddhiste e un totale di 46000 tra monaci e monache residenti. Nel 2011 a ben 223 monaci e monache del monastero Tsurphu viene garantita un’indennità pari a 360 yuan (57,20 dollari) al mese per poter migliorare le loro condizioni di vita. Inoltre sono stati stanziati oltre 17 miliardi di yuan per migliorare le infrastrutture, le forniture dell’acqua, gli alimentatori elettrici, il traffico e le comunicazioni nelle zone rurali in Tibet per l’anno 2012. Un'attenzione particolare merita l'investimento sull'ampliamento dei collegamenti ferroviari, estensione del Qinghai-Tibet Railway, che è stata inaugurata nel luglio 2006 e rappresenta uno dei progetti di costruzione più importanti della regione, durante il periodo che va dal 2011 al 2015. Il capo della commissione, Jin Shixun ha riferito che i lavoratori edili hanno finito di costruire 14,8 milioni di metri cubi di massicciata, circa il 77% del totale. Hanno inoltre costruito il 40% delle gallerie lungo la strada. La costruzione, iniziata nel settembre 2010 con un budget di 13,3 miliardi di yuan (2,1 miliardi di dollari), attraverserà cinque province per un totale di 253 km di cui 90 nel gran canyon del Yarlung Zambo. Jin ha anche detto che il nuovo collegamento ferroviario giocherà un ruolo vitale nel promuovere il turismo e accelerare il trasporto delle risorse naturali. Xigaze, con più di 600 anni di storia, è la seconda città più grande del Tibet e sede tradizionale del Panchen Lama, oltre ad essere il centro amministrativo della provincia tibetana, che con con i suoi 1.822.000 km quadrati confina con l’India, il Nepal e il Bhutan comprendendo il famoso monte Qomolangma (Monte Everest). È in corso la costruzione di un’altra rete ferroviaria che va da Lhasa a Nyingchi, con un progetto già partito nel 2011 che sarà realizzato entro il 2015. Sono aumentati anche i turisti internazionali ,saliti a 270.000(più 18,6%): i proventi del turismo della regione lo scorso anno hanno sfiorato i 9,7 miliardi di yuan (1,54 miliardi di dollari Usa), in crescita del 35,8%. In Tibet la Federazione delle donne tibetane, per voce della presidente della Tibetan Women Federation signora Tsamcho, riferisce che sono migliorati i diritti delle donne in tutti i settori della vita nella regione e il loro status politico e sociale. Allo stato attuale, un gran numero di donne occupa posizioni di alto livello presso le istituzioni governative. Le donne già “reggono l’altra metà del Cielo” nella vita sociale del processo decisionale e di gestione. Ormai le donne rappresentano oltre il 41,4% di tutti i quadri in Tibet e circa il 34% del personale delle istituzioni di governo. Dal 1959 le donne tibetane sono state testimoni dei progressi nella loro vita, specialmente nella loro lotta riguardo lo status sociale, grazie al moderno sviluppo raggiunto dal Tibet. All’interno del Congresso del Popolo in Tibet oggi le donne costituiscono il 22% dei deputati e il 20,6% dei membri del comitato regionale della Conferenza consultiva politica del popolo cinese. In passato invece le donne tibetane erano oggetto di abusi basati sul potere autoritario dei clan, dei funzionari religiosi e dei mariti».
Dal punto di vista prettamente economico:
«Il Prodotto Interno Lordo della regione è aumentato vertiginosamente dai 129 milioni di yuan nel 1951 agli 80,767 miliardi di yuan nel 2013, numeri che testimoniano un incremento del 12,1% rispetto al PIL 2012 e un valore del 4,4% più alto rispetto alla media nazionale cinese. Il totale delle vendite al dettaglio dei beni di consumo ha raggiunto i 29,322 miliardi di yuan, un incremento del 15,1% rispetto all’anno precedente. L’utile netto annuale pro-capite degli agricoltori è salito a 6.578 yuan, una crescita del 15% e di 2,3 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale: il secondo tasso di crescita maggiore del paese. Il reddito annuale pro-capite disponibile della popolazione urbana è di 20.023 yuan, un incremento dell’11,1% rispetto al precedente anno e dell’1,4% più alto rispetto alla media nazionale, che vale il primato all’interno della Repubblica Popolare Cinese nonostante nel 2013 più di 28.000 persone si siano trasferite nelle città per cercare lavoro».
Da un punto di vista dei consumi di massa e della cultura:
«La TV via satellite raggiunge oggi 2.765 villaggi e 73.898 famiglie agricole e pastorali, la rete copre 1.029 Comuni e villaggi, è stata inaugurata recentemente la Radio Cina-Tibet e il Centro di traduzione e programmazione con un bilancio di oltre 100 milioni di yuan, mentre l’Amministrazione statale per la programmazione radio-televisiva ha investito 58,5 milioni di yuan per le attrezzature. Attualmente il Tibet/Xizang vanta 5 stazioni radio, 8 stazioni televisive, 76 emittenti radiofoniche con traduzione in tibetano, 27 emittenti ad onde medie e 18 programmi radiotelevisivi, con una copertura rispettivamente del 94,38% per le trasmissioni radio e del 95,51% per quelle televisive. Vi sono poi 5.541 piccole biblioteche, delle quali 1.700 ubicate nei monasteri, 20 compagnie artistiche, oltre 160 spettacoli amatoriali e compagnie tibetane, più di 4.000 professionisti che lavorano nell’ambito culturale – artistico».29
27. Redazione La Cina Rossa, Dalai Lama ed il feudalesimo Tibetano, Lacinarossa.net, 11 maggio 2009.
28. Il Tibet è Cina e da quando lo è, Cppflr.blogspot.it, luglio 2013, su sito non più disponibile.
29. S. Vernole, L’attuale situazione economica del Tibet/Xizang, Cese-m.eu, 30 aprile 2015.

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