29 Marzo 2024

1.2. IL FENOMENO DELL'ALIENAZIONE

In questo processo viene a risolversi anche il fenomeno dell'alienazione (termine che fa riferimento a qualcosa che è fuori da una comunità e ad un allontanamento). L’alienazione nel capitalismo nasce dalla frattura tra il produttore e il proprio prodotto. L’operaio è infatti alienato dal prodotto del suo lavoro, in quanto quel prodotto appartiene al capitalista. L’operaio è alienato dalla propria attività (non produce per sé stesso, ma per un altro) e il suo lavoro non è libero come quello dell'artigiano né fantasioso, ma costrittivo: si svolge infatti in un determinato periodo di tempo, stabilito da altri. L'operaio è alienato dalla sua stessa essenza, poiché il suo non è un lavoro costruttivo, libero e universale, bensì forzato, ripetitivo e unilaterale. L'operaio è alienato dal suo prossimo, cioè dal capitalista, che lo tratta come un mezzo da sfruttare per incrementare il profitto e ciò determina un rapporto conflittuale. Da un punto di vista più ampio, l'economia capitalistica traduce il rapporto tra le persone in modi di sfruttamento. Questa alienazione nel capitalismo non è evidente, a differenza del sistema feudale della corvée in cui il servo ha ben chiaro quando sta lavorando per sé e quando solo per il padrone. Caratteristica del genere umano è il lavoro, che lo differenzia dall'animale, e gli consente di istituire un rapporto con la natura attraverso cui si appropria della natura stessa. Il lavoro in fabbrica viene ridotto a mera sopravvivenza individuale, non è quindi espressione positiva della natura umana. In fabbrica si perde la dimensione di comunità. Si parla così di alienazione della sua essenza sociale. A fronte di una tale disumanizzazione prodotta dal capitalismo, il vero obiettivo dei comunisti non può essere il semplice aumento salariale o un generico addolcimento della vita, ma se la proprietà privata è l'espressione della vita umana alienata, la soppressione di essa e dei rapporti sociali che la generano e la tutelano non è che la soppressione di qualsiasi alienazione. Il comunismo è l'eliminazione dell'alienazione, quindi della proprietà privata, operazione che coincide con il recupero di tutte le facoltà umane e la liberazione dell'essenza umana. È l'esito verso cui procede lo sviluppo storico. Secondo Marx ed Engels con l’eliminazione della proprietà privata, i prodotti sono amministrati secondo i mezzi a disposizione e i bisogni della società, eliminando le cattive conseguenze del capitalismo. Le crisi scompariranno e si tenderà al soddisfacimento dei bisogni di tutti, alla generazione di nuovi bisogni e dei mezzi per soddisfarli. I nuovi progressi non metteranno in scompiglio l’ordinamento della società. Scomparirà la divisione del lavoro e quindi le classi contrapposte. L’uomo non svilupperà attitudini solo in un ramo, ma in tutto il sistema della produzione in modo da poter sviluppare le proprie attitudini in tutti i sensi (tramite l’educazione). Nell’ordinamento comunistico il rapporto fra i due sessi è un rapporto privato in cui la società non ha da ingerirsi. Con l’eliminazione della proprietà privata e l’educazione in comune dei bambini saranno distrutte le due fondamenta tradizionali del matrimonio: dipendenza della donna dall’uomo e dei figli dai genitori.3
3. Ibidem.

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