26 Aprile 2024

5.5. LA PARENTESI DI CERNENKO

«L'esperienza ormai sessantennale dell'Unione Sovietica dimostra in modo convincente che il socialismo e i diritti dell'uomo sono inseparabili. Come il socialismo è inconcepibile senza i diritti e le libertà dell'uomo, così anche i veri diritti e le vere libertà dell'uomo sono inconcepibili al di fuori del socialismo. […] La “libertà e la giustizia per tutti”, proclamata nella società borghese, non sono che un sogno per la schiacciante maggioranza della popolazione dei paesi capitalistici». (Kostantin Černenko)61
Konstantin Ustinovič Černenko (Bol'šaja Tes', 24 settembre 1911 – Mosca, 10 marzo 1985) nasce da una povera famiglia. Il padre è minatore in una miniera d'oro, la madre contadina. Černenko aderisce al Komsomol nel 1926 e al Partito Comunista dell'Unione Sovietica nel 1931. Dal 1930 al 1933 milita nelle Guardie di Frontiera Sovietiche sul confine sovietico-cinese e successivamente si specializza in attività di propaganda per il Partito. Nel 1945 ottiene un diploma da una scuola di specializzazione del partito a Mosca e nel 1953 finisce un corso per corrispondenza per diventare docente. Il vero punto di svolta nella sua carriera avviene nel 1948 quando diventa capo del dipartimento per la propaganda della Repubblica Socialista Sovietica Moldava. Qui incontra e prende confidenza con Leonid Brežnev, segretario generale della Moldavia dal 1950 al 1952 e futuro capo dell'URSS. Černenko segue Brežnev nel 1956 a Mosca per ricoprire un ruolo simile a quello in Moldavia dentro il Comitato Centrale del PCUS. Nel 1960 quando Brežnev è nominato capo del Presidium del Soviet Supremo (capo di Stato dell'Unione Sovietica) Černenko diventa il capo del suo staff. Quando Andropov muore nel febbraio 1984, dopo soli due anni al potere, Černenko viene eletto a seguito di un compromesso interno al Partito, nonostante già malato e a detta di molti inadeguato per le molte lacune teoriche, il che contribuisce ad alimentare nella società la crisi d'immagine del regime. In questa occasione Gorbačev diventa ufficialmente il numero due del partito, in un gruppo dirigente sempre più diviso tra un'ala di “ortodossi conservatori” anti-chruščeviani e una minoranza di “riformisti”, tra i quali appunto Gorbačev e Ligačev.
Durante il breve mandato Černenko continua la politica di Andropov sia perseguendo limitate riforme in campo economico, sia ridando vigore alla campagna contro l'inefficienza e la corruzione iniziata dal suo predecessore. In politica estera tiene fermo il criterio che nessun passo avanti si sarebbe fatto sul disarmo se prima la NATO non avesse eliminato i missili dall'Europa, e solo verso la fine del 1984 c'è un'apertura verso gli Stati Uniti, al punto che nel gennaio 1985 vengono ripresi a Ginevra i colloqui per il controllo degli armamenti. Černenko viene anche ricordato per essere il Segretario che ha guidato il boicottaggio da parte dei paesi socialisti delle Olimpiadi 1984 svoltesi negli Stati Uniti, a Los Angeles. In politica estera ha inoltre negoziato un patto commerciale con la Repubblica Popolare Cinese, continuando il miglioramento delle relazioni diplomatiche avviato negli ultimi anni dell'era Brežnev.62
61. K. Cernenko, Società sovietica e diritti dell'uomo, Teti, Milano 1981, p. 123.
62. Fonti usate: A. Graziosi, L'URSS dal trionfo al degrado, cit., pp. 498-501; Enciclopedia Treccani, Černenko, Konstantin Ustinovič, a cura di Domenico Caccamo, Enciclopedia Italiana, V Appendice (1991), Treccani.it; Wikipedia, Konstantin Ustinovič Černenko.

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