19 Marzo 2024

6.9. LA “SANTA” MADRE TERESA DI CALCUTTA

Il 5 settembre 1997 muore Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjëzë Gonxhe Bojaxhiu, diventata presto una delle icone della Chiesa cattolica contemporanea, tanto da essere beatificata e santificata in tempi record. Non è tutto oro però quel che luccica. Il giornalista britannico Christopher Hitchens ha seguito a lungo criticamente le attività di Madre Teresa, sostenendo, in particolare: «ero arrivato alla conclusione che fosse non tanto un'amica dei poveri quanto un'amica della povertà. Lodava la povertà, la malattia e la sofferenza come doni dall'alto, e diceva alle persone di accettare questi doni con gioia».
Hitchens, nel suo documentario per Channel 4, mostra Madre Teresa che dice a un moribondo: «Stai soffrendo come Cristo in croce, di sicuro Gesù ti sta baciando!», e lui che risponde: «Per favore digli di smettere di baciarmi». La qualità delle cure è stata criticata dalla stampa medica, fra cui The Lancet e il British Medical Journal, che hanno riferito il riutilizzo degli aghi delle siringhe, le cattive condizioni di vita (per via ad esempio dei bagni freddi per tutti i pazienti), e un approccio antimaterialista che impediva delle diagnosi sistematiche. Nonostante tutte le sue 517 missioni, che al momento della sua morte erano state organizzate in cento diversi paesi del mondo, una ricerca condotta dall'Università di Ottawa ha scoperto che praticamente nessuno di coloro che vi si era recato alla ricerca di assistenza medica ne abbia poi effettivamente ricevuta. Le condizioni osservate erano non igieniche, «perfino inappropriate», l'alimentazione inadeguata, e gli antidolorifici assenti – non certo per mancanza di fondi, nei quali l'ordine di Madre Teresa, famoso in tutto il mondo, in realtà sguazzava – ma in nome di quella che gli autori della ricerca definiscono la sua «peculiare concezione della sofferenza e della morte». Sono state criticate le relazioni con alcuni personaggi quali Charles Keating o “Baby doc”, il dittatore haitiano Jean-Claude Duvalier. Secondo Hitchens, madre Teresa avrebbe usato soprattutto per se stessa le donazioni raccolte. Inoltre ha accusato Madre Teresa di avere avuto la tendenza a mentire riguardo alla lotta alla miseria in India.
Sanal Edamaruku, Segretario Generale dell'Associazione Razionalista Indiana, ritiene che l'ordine di madre Teresa sia molto poco attivo nella lotta contro la miseria e la povertà.
Secondo Edamaruku, Madre Teresa avrebbe imbrogliato un grande numero di donatori benintenzionati nascondendo le sue relazioni con i dittatori e distinguendosi per la scarsa visibilità della destinazione dei fondi raccolti.
Madre Teresa è stata oggetto di altre inchieste giornalistiche da parte della stampa e della televisione. Il metodo di lavoro e le condizioni dei suoi assistiti sono criticati da un documentario televisivo inglese del 1997 dal titolo Mother Teresa: Time for Change? Nel 1998 il settimanale tedesco Stern pubblica un articolo fortemente critico dal titolo Madre Teresa, dove sono i tuoi milioni?, frutto di un'inchiesta durata un anno che spazia su tre continenti. In conclusione si ritiene che il suo ordine sia sicuramente di carattere religioso, ma non riesce a capire dove finiscano tutti i soldi raccolti, vista la situazione di indigenza in cui sono tenuti i malati. Molte fonti, anche autorevoli, dimostrano come Madre Teresa, che predica povertà e la «cultura della sofferenza», abbia disposto, per curarsi, delle migliori, lussuose, cliniche private. Inoltre la maggioranza dei soldi che riesce ad ottenere, dai “fedeli” ma anche dalle istituzioni, li abbia investiti per espandere il dominio della Chiesa, aprire nuovi conventi e reclutare sempre nuove suore, con conseguenze benefiche per la Chiesa, non certo per i poveri. Con le somme investite avrebbe potuto fare molto per la fame nel mondo. Madre Teresa non fonda ospedali specializzati, realizzando piuttosto strutture di accoglienza. Nel 1991 il direttore di The Lancet, il dottor Robin Fox, dopo aver visitato la clinica di Calcutta, la descrive disorganizzata e in mano a suore e volontari senza esperienza medica, senza medici e senza distinzioni fra malati inguaribili e malati con possibilità di guarigione, che comunque rischiano maggiormente la morte per le infezioni e la mancanza di cure. Anche lo scrittore indiano Aroup Chatterjee e la rivista Stern hanno avanzato dubbi sul reale impatto delle opere di Madre Teresa. Chatterjee in particolare si è mostrato molto polemico nel suo libro Mother Teresa: The Final Verdict, criticando le azioni e le pubbliche dichiarazioni come la posizione antiabortista, l'estrema semplicità delle pratiche mediche del suo ordine che, per esempio, era poco incline al trattamento del dolore (la «terapia del dolore» ai malati in cura consiste, in poche parole, nel fatto che non viene praticato nessun trattamento per sedare il dolore).
Il persistente “secondo fine” di Madre Teresa è quello di convertire al cristianesimo alcuni fra gli individui più vulnerabili del paese, come dichiarato dal capo di una Ong induista. Esistono perfino alcune testimonianze secondo le quali lei e le sue suore avrebbero provato a battezzare persone in punto di morte. Un recente studio canadese – realizzato dal prof. Serge Larivée e la ricercatrice Geneviève Chénard, dell'Università di Montreal, e dalla prof. Carole Sénéchal, psicologa dell'Università di Ottawa - rileva come il pesante contributo dei media abbia favorito il mito di Madre Teresa, fornendo un'immagine esageratamente entusiastica e celebrativa della missionaria albanese, senza tuttavia porre l'accento sui numerosi lati controversi della sua vita, della sua visione religiosa molto dogmatica e delle sue dichiarazioni di carattere politico (tra cui la netta contrarietà al diritto del divorzio, ai contraccettivi e all'aborto, definito «la più grande minaccia per la pace nel mondo»). Gli autori si interrogano anche sulla mancata considerazione, da parte del Vaticano, delle numerose critiche mosse al repentino processo di beatificazione seguito alla morte della religiosa. Secondo il giornalista Christopher Hitchens, Madre Teresa è un'opportunista che si è lasciata costruire addosso l'immagine di santa già da viva, al solo fine di raccogliere fondi per propagandare una forma rozza, bigotta, estrema e retrograda di cattolicesimo.39
39. Fonti usate: K. Varagur, Madre Teresa non fu una santa, Huffington Post (web), 17 marzo 2016; il video Il lato oscuro di Madre Teresa: l'amore che non c'era, Youtube, 14 marzo 2009, il quale riporta nella descrizione ulteriori fonti e approfondimenti; Wikipedia, Madre Teresa di Calcutta.

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