19 Marzo 2024

11. GLI INTERVENTI DEGLI USA DURANTE LA GUERRA FREDDA (1945-1991)

Per presentare la parte più recente, quella grosso modo coincidente con il periodo della guerra fredda, ci avvaliamo del resoconto di William Blu23, precisando che nei capitoli successivi si offrirà un'analisi più dettagliata e completa delle singole azioni.
L'elenco che segue valga insomma per ora come introduzione minima:

«La macchina della politica estera americana è stata alimentata non da una devozione a qualsivoglia tipo di moralità, ma piuttosto dalla necessità di servire altri imperativi, che possono essere riassunti qui di seguito:
1) rendere il mondo sicuro per le multinazionali americane;
2) abbellire i rendiconti finanziari degli imprenditori della difesa a casa che hanno contribuito generosamente nei confronti di membri del congresso;
3) impedire il sorgere di qualsiasi società che possa fare da esempio riuscito di un modello alternativo a quello capitalista;
4) estendere l'egemonia politica ed economica su di un'area la più ampia possibile, come si addice ad una grande potenza.
Tutto questo in nome di combattere una supposta crociata morale contro ciò che freddi guerrieri si sono convinti essere, e hanno convinto il popolo americano, l'esistenza di una malvagia Cospirazione Comunista Internazionale, che in realtà non è mai esistita, malvagia o no. Gli Stati Uniti sono intervenuti in modo estremamente grave in più di 70 nazioni in questo periodo. […]
Cina 1945-49. Intervenuti in una guerra civile, prendendo le parti di Chiang Kai-shek contro i comunisti, anche se gli ultimi erano stati nella guerra mondiale un alleato degli Stati Uniti più vicino. Gli Stati Uniti si servirono dei soldati giapponesi sconfitti per combattere dalla loro parte. I comunisti costrinsero Chiang a scappare a Taiwan nel 1949.
Italia 1946-?. Usando ogni trucco disponibile, gli USA interferirono nelle elezioni per impedire al Partito Comunista di assumere il potere in modo legale e onesto. Questa perversione della democrazia fu fatta in nome del “salvare la democrazia” in Italia. I Comunisti persero. Per i successivi decenni, la CIA, insieme con le multinazionali americane, continuò ad intervenire nelle elezioni italiane, versando centinaia di milioni di dollari e molta guerra psicologica per bloccare lo spettro che stava tormentando l'Europa.
Grecia 1947-49. Intervenuti in una guerra civile, prendendo le parti dei neofascisti contro la sinistra greca che aveva combattuto i nazisti coraggiosamente. I neofascisti vinsero e istituirono un regime molto brutale, per il quale la CIA creò una nuova agenzia di sicurezza interna, KYP. Nel giro di poco, la KYP stava portando a termine ovunque tutte le accattivanti pratiche di polizia segreta, inclusa la tortura sistematica.
Filippine 1945-53. Le forze armate USA combatterono contro le forze di sinistra (Huks) anche mentre gli Huks stavano ancora combattendo contro gli invasori giapponesi. Dopo la guerra, gli USA continuarono la loro lotta contro gli Huks, sconfiggendoli, e poi installando una serie di fantocci come presidenti, culminando nella dittatura di Ferdinando Marcos.
Corea del Sud 1945-53. Dopo la seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti soppressero le popolari forze progressiste in favore dei conservatori che avevano collaborato con i giapponesi. Questo portò ad una lunga era di governi corrotti, reazionari e brutali.
Albania 1949-53. Gli USA e la Gran Bretagna cercarono di rovesciare il governo comunista e installarne uno nuovo che sarebbe stato pro-occidentale e composto in larga misura da monarchici e collaboratori dei fascisti italiani e dei nazisti.
Germania anni '50. La CIA orchestrò un'ampia campagna di sabotaggio, terrorismo, trucchi sporchi e guerra psicologica contro la Germania dell'Est. Questo fu uno dei fattori che portarono alla costruzione del muro di Berlino nel 1961.
Iran 1953. Il Primo Ministro Mossadegh fu destituito in un'operazione congiunta USA e Britannica. Mossadegh era stato eletto da una larga maggioranza del parlamento, ma aveva commesso il fatale errore di guidare il movimento per la nazionalizzazione di una ditta di petrolio di proprietà britannica, la sola industria petrolifera operante in Iran. Il colpo di stato ripristinò il potere assoluto dello Scià e iniziò un periodo di 25 anni di repressione e tortura, con l'industria petrolifera restituita a proprietà straniera, come segue: la Gran Bretagna e gli USA, ciascuno il 40%, altre nazioni il 20%.
Guatemala 1953 – anni '90. Un colpo di stato organizzato dalla CIA rovesciò il governo democraticamente eletto e progressista di Jacobo Arbenz, dando inizio a 40 anni di squadroni della morte, torture, sparizioni, esecuzioni di massa, e crudeltà inimmaginabili, per un totale di 100.000 vittime – indiscutibilmente uno dei capitoli più disumani del ventesimo secolo. Arbenz aveva nazionalizzato la ditta USA United Fruit Company, che aveva legami strettissimi con l'élite di potere americana. Come giustificazione per il colpo di stato, Washington dichiarò che il Guatemala era stato sul punto di essere occupato dai sovietici, quando in realtà i russi avevano così poco interesse per il paese che non avevano neppure mantenuto relazioni diplomatiche. Il vero problema agli occhi di Washington, oltre alla United Fruit, era il pericolo che la democrazia sociale del Guatemala potesse estendersi ad altri paesi dell'America Latina.
Medio Oriente 1956-58. La Dottrina di Eisenhower affermava che gli Stati Uniti “sono pronti ad usare le forze armate per assistere qualsiasi paese del Medio Oriente che richieda assistenza contro l'aggressione armata da qualsiasi paese controllato dal comunismo internazionale”. La traduzione inglese di questo era che a nessuno era permesso dominare o avere un'influenza eccessiva sul medio oriente e sui suoi campi di petrolio eccetto agli Stati Uniti e che chiunque ci avesse provato sarebbe stato per definizione “comunista”. Attenendosi a questa politica, gli Stati Uniti cercarono due volte di rovesciare il governo siriano, misero in scena diverse dimostrazioni di forza nel Mediterraneo per intimidire i movimenti oppositori dei governi appoggiati dagli USA in Giordania ed in Libano, fecero atterrare 14.000 truppe in Libano e cospirarono per la destituzione o l'assassinio di Nasser d'Egitto e del suo problematico nazionalismo medio-orientale.
Indonesia 1957-58. Sukarno, come Nasser, era il tipo di leader del Terzo Mondo che gli Stati Uniti non potevano sopportare. Egli prese l'essere neutrale nella guerra fredda seriamente, facendo viaggi in Unione Sovietica e in Cina (sebbene anche alla Casa Bianca). Nazionalizzò molte holding private di olandesi, l'ex potenza coloniale. E si rifiutò di dare un giro di vite al partito comunista indonesiano, che stava percorrendo la strada legale e pacifica e otteneva impressionanti successi elettorali. Tali politiche potevano benissimo dare ad altri leader del Terzo Mondo delle “idee sbagliate”. Quindi fu la CIA che iniziò a gettare denaro nelle elezioni, a tramare l'assassinio di Sukarno, che cercò di ricattarlo con un falso film di sesso, e unì le forze con ufficiali militari dissidenti per muovere una guerra a larga scala contro il governo. Sukarno sopravvisse.
Guyana Britannica/Guyana 1953-64. Per 11 anni, due delle più vecchie democrazie del mondo, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, arrivarono al punto di impedire ad un leader democraticamente eletto di occupare la sua carica. Cheddi Jagan era un altro leader del Terzo Mondo che cercò di rimanere neutrale e indipendente. Fu eletto tre volte. Sebbene di sinistra - più di Sukarno o Arbenz- le sue politiche in carica non erano rivoluzionarie. Ma ciò nonostante era un uomo marchiato poiché rappresentava la più grande paura di Washington: costruire una società che poteva essere un esempio riuscito di un modello alternativo al capitalismo. Utilizzando un'ampia varietà di tattiche - da scioperi generali e disinformazione a terrorismo e legalismi britannici, gli USA e la Gran Bretagna alla fine si liberarono di Jagan nel 1964. John F. Kennedy dette l'ordine diretto per la sua espulsione, così come, presumibilmente, aveva fatto Eisenhower. Uno dei paesi più ricchi nella regione sotto Jagan, la Guyana, con gli anni 80, era uno dei più poveri. La sua principale esportazione divennero le persone.
Vietnam 1950-73. La discesa scoscesa iniziò con lo schierarsi con la Francia, ex colonizzatori e collaboratori dei giapponesi, contro Ho Chi Minh ed i suoi seguaci che avevano lavorato a fianco degli […] Alleati e ammiravano tutte le cose americane. Ho Chi Minh era, dopo tutto, un tipo di comunista. Aveva scritto diverse lettere al presidente Truman e al Dipartimento di Stato chiedendo l'aiuto dell'America per vincere l'indipendenza vietnamita dai francesi e trovare una soluzione pacifica per il suo paese. Tutte le sue implorazioni furono ignorate. Perché era un tipo di comunista. Ho Chi Minh modellò la nuova dichiarazione di indipendenza vietnamita sulla base di quella americana, cominciando con “Tutti gli uomini sono creati uguali. Essi sono dotati dal Creatore di…” Ma questo non contava niente a Washington. Ho Chi Minh era un certo tipo di comunista. Ventitré anni, e più di un milione di morti, gli Stati Uniti ritirarono le proprie forze militari dal Vietnam. La maggioranza delle persone dice che gli USA persero la guerra. Ma distruggendo il Vietnam fino al midollo, e avvelenando la terra e il gruppo genetico, Washington aveva in realtà ottenuto il suo scopo principale: prevenire ciò che poteva essere stato il sorgere di un'alternativa di buon sviluppo per l'Asia. Ho Chi Minh era, dopo tutto, un certo tipo di comunista.
Cambogia 1955-1973. Il principe Sihanouk, un altro leader che non desiderava essere un cliente americano. Dopo molti anni di ostilità verso il suo regime, inclusi piani di assassinio e gli ignobili Nixon/Kissinger “bombardamenti a tappeto” segreti del 1969-70, Washington alla fine destituì Sihanouk in un colpo di stato del 1970. Questo era tutto ciò che era necessario per spingere Pol Pot e le sue forze Khmer rosse ad entrare nella rissa. Cinque anni dopo, presero il potere. Ma cinque anni di bombardamenti americani avevano provocato la sparizione dell'economia tradizionale della Cambogia. La vecchia Cambogia era stata distrutta per sempre. Incredibilmente, i Khmer rossi dovevano infliggere una miseria anche più grande a questo paese infelice. Per aggiungere dell'ironia, gli Stati Uniti appoggiarono Pol Pot, militarmente e diplomaticamente, dopo la loro seguente sconfitta con i vietnamiti.
Congo/Zaire 1960-65. Nel giugno del 1960, Patrice Lumumba divenne il primo ministro del Congo dopo l'indipendenza dal Belgio. Ma il Belgio trattenne la sua vasta ricchezza mineraria nella provincia di Katanga, ed i prominenti ufficiali dell'amministrazione Eisenhower avevano legami finanziari con la stessa ricchezza e Lumumba, alle cerimonie del giorno dell'indipendenza di fronte ad una massa di dignitari stranieri, richiese l'economia della nazione così come la sua liberazione politica e narrò di una lista di ingiustizie contro i nativi perpetrate dai proprietari bianchi del paese. Il povero uomo era ovviamente condannato. Undici giorni dopo, la provincia di Katanga si staccò, Lumumba fu destituito a settembre dal presidente su istigazione degli Stati Uniti, e nel gennaio del 1961 fu assassinato su espressa richiesta di Dwight Eisenhower. Seguirono diversi anni di conflitto civile e caos e l'ascesa al potere di Mobutu Sese Seko, un uomo non sconosciuto alla CIA. Mobutu continuò a governare il paese per più di 30 anni, con un livello di corruzione e di crudeltà che sbalordì anche i suoi manovratori della CIA. La popolazione dello Zaire visse in povertà abietta nonostante l'abbondante ricchezza naturale, mentre Mobutu divenne un multimiliardario.
Brasile 1961-64. il Presidente Joao Goulart era colpevole dei soliti crimini: prese una posizione indipendente in politica estera, restaurando rapporti con i paesi socialisti e opponendo le sanzioni contro Cuba; la sua amministrazione passò una legge che limitava l'ammontare dei profitti che le multinazionali potevano inviare al di fuori del paese; una sussidiaria di ITT venne nazionalizzata; egli promosse riforme economiche e sociali. E il procuratore generale Robert Kennedy si trovò a disagio di fronte a Goulard che permetteva ai “comunisti” di occupare posizioni nelle agenzie di governo. Tuttavia l'uomo non era un radicale. Era un proprietario terriero miliardario e un cattolico che indossava una medaglia della Vergine al collo. Ciò, tuttavia, non fu abbastanza a salvarlo. Nel 1964, fu destituito in un colpo di stato militare che aveva un profondo, segreto coinvolgimento americano. La linea ufficiale di Washington fu... sì, è una sfortuna che la democrazia sia stata rovesciata in Brasile… ma, ciò nonostante, il paese è stato salvato dal comunismo. Per i successivi 15 anni, tutte le caratteristiche della dittatura militare che l'America Latina conobbe e amò furono istituite: il Congresso fu chiuso, l'opposizione politica fu ridotta a estinzione virtuale, l'habeas corpus per “crimini politici” fu sospeso, la critica al presidente fu vietata per legge, gli uomini del governo presero il controllo dei sindacati dei lavoratori, alle crescenti proteste si rispose con la polizia e lo sparare dei militari sulle folle, le case dei contadini furono bruciate, i preti brutalizzati… sparizioni, squadroni delle morte, un livello e una depravazione notevole di tortura… il governo aveva un nome per il suo programma: la “riabilitazione morale” del Brasile. Washington era molto compiaciuto. Il Brasile ruppe le relazioni con Cuba e divenne uno degli alleati più affidabili degli Stati Uniti in America Latina.
Repubblica Dominicana 1963-66. Nel febbraio del 1963, Juan Bosch assunse la carica come il primo presidente della Repubblica Dominicana eletto democraticamente dal 1924. Qui finalmente fu l'anticomunismo liberale di John F. Kennedy che contrastò l'accusa che gli USA appoggiavano solo dittature militari. Il governo di Bosch doveva essere la tanto cercata “dimostrazione di democrazia” che avrebbe smentito Fidel Castro. Gli fu dato un grandioso trattamento a Washington poco prima che assumesse la carica. Bosch era fedele alle sue convinzioni. Egli richiese la riforma terriera; alloggi a basso affitto; modesta nazionalizzazione delle imprese; e investimento straniero purché non sfruttasse eccessivamente il paese; e altre politiche che costituivano il programma di ogni leader liberale del Terzo Mondo serio riguardo al cambiamento sociale. Era inoltre serio riguardo a quella cosa chiamata libertà civili: Comunisti, o quelli etichettati come tali, non dovevano essere perseguitati a meno che non violassero realmente la legge. Un numero di ufficiali americani e uomini del congresso espressero il loro disagio con i piani di Bosch, e con la sua posizione di indipendenza dagli Stati Uniti. La riforma terriera e la nazionalizzazione sono sempre argomenti sensibili a Washington, roba di cui il “socialismo strisciante” è fatto. Da diverse parti della stampa USA Bosch venne canzonato come “rosso”. A settembre, gli stivali militari cominciarono a marciare. Bosch era fuori. Gli Stati Uniti, che potrebbero scoraggiare un colpo di stato militare in America Latina con un battito di ciglia, non fecero niente. Diciannove mesi più tardi, scoppiò una rivolta che prometteva di riportare l'esiliato Bosch al potere. Gli Stati Uniti mandarono 23.000 truppe per aiutare a soffocarla.
Cuba 1959 fino ad oggi. Fidel Castro arrivò al potere all'inizio del 1959. Una riunione del Consiglio di Sicurezza USA del 10 marzo del 1959 incluse nell'agenda la possibilità di portare “al potere a Cuba un altro governo”. Seguirono 40 anni di attacchi terroristici, bombardamenti, invasione militare su piena scala, sanzioni, embarghi, isolamento, assassini… Cuba aveva portato a termine la Rivoluzione Imperdonabile, una minaccia molto grave di stabilire un “buon esempio” in America Latina. La parte più triste di questo è che il mondo non saprà mai che tipo di società Cuba avrebbe potuto produrre se lasciata sola, se non costantemente sotto tiro e sotto la minaccia dell'invasione, se le fosse stato permesso di rilassare il suo controllo a casa. L'idealismo, la visione, il talento, l'internazionalismo erano tutti lì. Ma non lo sapremo mai. E questa certo era l'idea.
Indonesia 1965. Una serie complessa di eventi, che coinvolgevano un supposto tentativo di colpo di stato, un contro-colpo, e forse un contro-contro-colpo, con le impronte digitali americane visibili in vari punti, risultò nell'espulsione dal potere di Sukarno e la sua sostituzione attraverso un colpo di stato militare con il generale Suharto. Il massacro che iniziò immediatamente - di comunisti, simpatizzanti comunisti, sospetti comunisti, simpatizzanti sospetti comunisti, e nessuno di cui sopra - fu chiamato dal New York Times “uno dei più selvaggi assassini di massa della storia politica moderna”. Le stime del numero di uccisi nel corso di alcuni anni cominciano dal mezzo milione e arrivano ad oltre un milione. Più tardi si venne a sapere che l'ambasciata USA aveva compilato delle liste di spie “comuniste”, dagli scaglioni alti ai quadri dei villaggi, circa 5.000 nomi, e consegnate al controllo dell'esercito, che in seguito dette la caccia a queste persone e le uccise. Gli americani poi spuntavano dalla lista i nomi di quelli che erano stati uccisi o catturati. “Fu proprio un grande aiuto per l'esercito. Probabilmente uccisero molte persone ed io probabilmente ho molto sangue sulle mie mani”, disse un diplomatico USA. “Ma non è tutto cattivo. C'è un tempo quando in un momento decisivo devi colpire duro”.
Cile 1964-73. Salvador Allende era il peggiore scenario possibile per un imperialista di Washington. Poteva immaginare solo una cosa peggiore di un marxista al potere-un marxista eletto al potere, che onorava la costituzione e diventava sempre più popolare. Questo scosse le pietre fondanti sopra le quali la torre anticomunista fu costruita: la dottrina, coltivata scrupolosamente per decenni, che i “comunisti” possono prendere il potere solo attraverso la forza e l'inganno, che posso mantenerla solo attraverso il terrorizzare e il lavaggio del cervello della popolazione. Dopo aver sabotato il tentativo elettorale di Allende nel 1964 e avendo fallito nel 1970, nonostante i loro migliori sforzi, la CIA ed il resto della macchina americana di politica estera non lasciarono nulla di intentato nel tentativo di destabilizzare il governo Allende nei seguenti tre anni, prestando particolare attenzione alla costruzione di un'ostilità militare. Alla fine, nel settembre del 1973, i militari rovesciarono il governo, con Allende che morì nel corso degli eventi. Fu così che chiusero il paese al mondo esterno per una settimana, mentre i carri armati roteavano e i soldati buttavano giù le porte; gli stadi risuonarono con i suoni delle esecuzioni e i corpi si ammucchiavano lungo le strade e galleggiavano nei fiumi; i centri di tortura aprirono per affari; i libri sovversivi furono gettati nei falò; i soldati fendevano i pantaloni delle donne, gridando che “In Cile le donne indossano abiti!”; i poveri ritornarono al loro stato naturale; e gli uomini del mondo a Washington e nelle aule della finanza internazionale aprirono i loro libri di controllo. Alla fine, più di 3.000 furono quelli giustiziati, migliaia ancora torturati o spariti.
Grecia 1964-74. Il colpo di stato militare ebbe luogo nell'aprile del 1967, proprio due giorni prima dell'inizio della campagna per le elezioni nazionali, elezioni che sembrava certo avrebbero riportato il veterano leader liberale George Papandreou alla carica di primo ministro. Papandreou era stato eletto nel febbraio del 1964 con l'unica maggioranza assoluta nella storia delle elezioni delle Grecia moderna. Le riuscite macchinazioni per spodestarlo erano iniziate subito, uno sforzo in comune della Royal Court, le forze militari greche e quelle americane insieme alla CIA di stazione in Grecia. Il colpo di stato del 1967 fu seguito immediatamente dalla tradizionale legge marziale, la censura, gli arresti, i pestaggi, la tortura e le uccisioni, un totale di 8.000 vittime nel primo mese. Questo fu accompagnato dall'ugualmente tradizionale dichiarazione che tutto ciò veniva fatto per salvare la nazione da una “presa di potere comunista”. Le influenze travianti e sovversive nella vita greca dovevano essere rimosse. Tra queste c'erano le minigonne, i capelli lunghi e i giornali stranieri; il frequentare la chiesa per i giovani era obbligatorio. Fu, tuttavia, la tortura a marchiare più indelebilmente i sette anni di incubo greco. James Becket, un avvocato americano mandato in Grecia da Amnesty International, scrisse nel dicembre del 1969 che “una stima conservatrice porrebbe a non meno di duemila” il numero delle persone torturate, solitamente nei modi più raccapriccianti, spesso con equipaggiamento fornito dagli Stati Uniti. Becket riportò ciò che segue: centinaia di prigionieri hanno ascoltato il piccolo discorso dell'ispettore Basil Lambrou, che siede dietro la sua scrivania su cui si trova il simbolo rosso, bianco e blu della mano stretta dell'aiuto americano. Egli cerca di dimostrare al prigioniero l'assoluta futilità della resistenza: “Ti rendi ridicolo pensando di fare qualcosa. Il mondo è diviso in due. Da quella parte ci sono i comunisti e da questa il mondo libero. I Russi e gli Americani, nessun altro. Che cosa siamo noi? Americani. Dietro a me c'è il governo, dietro il governo la NATO, dietro la NATO gli USA. Non puoi combatterci, siamo americani”. George Papandreou non era un radicale. Egli era un tipo liberale anticomunista. Ma suo figlio Andreas, erede in linea diretta, quando era ancora piccolo alla sinistra del padre non aveva mascherato il suo desiderio di portare la Grecia fuori dalla guerra fredda e aveva messo in questione il rimanere nella NATO, o almeno come satellite degli Stati Uniti.
Timor Est 1975 fino al presente. Nel dicembre del 1975, l'Indonesia invase Timor Est, che si trova al confine est dell'arcipelago indonesiano e che aveva proclamato la propria indipendenza dopo che il Portogallo aveva abbandonato il controllo. L'invasione fu lanciata il giorno dopo che il presidente USA Gerald Ford ed il segretario di stato Henry Kissinger avevano lasciato l'Indonesia dopo avere dato a Suharto il permesso di usare armi americane, che, sotto la legge USA, non potevano essere usate per aggredire. L'Indonesia era lo strumento di maggior valore per Washington nell'Asia sudorientale. Amnesty International stimò che al 1989, le truppe indonesiane, con lo scopo di annettere con la forza Timor Est, avevano ucciso 200.000 persone su di una popolazione tra i 600.000 e 700.000. Gli Stati Uniti appoggiarono consistentemente la pretesa dell'Indonesia su Timor Est (a differenza dell'ONU e dell'UE), e minimizzarono notevolmente il massacro, allo stesso tempo rifornendo l'Indonesia con armamenti militari e la formazione necessaria per eseguire il lavoro.
Nicaragua 1978-89. Quando i Sandinisti rovesciarono la dittatura di Somoza nel 1978, era chiaro a Washington che essi potevano benissimo essere quella bestia tanto temuta - “un'altra Cuba”. Sotto il presidente Carter, i tentativi di sabotare la rivoluzione presero forme diplomatiche ed economiche. Sotto Reagan, la violenza fu il metodo prescelto. Per otto lunghi terribili anni, la popolazione del Nicaragua fu sotto l'attacco dell'esercito per procura di Washington, i Contras, formato dalle spietate Guardie Nazionali di Somoza e da altri sostenitori del dittatore. Era una guerra al massimo, che mirava a distruggere i programmi sociali ed economici progressisti del governo, bruciando scuole e cliniche mediche, violentando, torturando, minando i porti, bombardando e mitragliando a bassa quota. Questi erano i “combattenti per la libertà” di Ronal Reagan. Non ci sarebbe stata nessuna rivoluzione in Nicaragua.
Grenada 1979-84. Che cosa porterebbe la nazione più potente del mondo ad invadere un paese di 110 mila abitanti? Maurice Bishop ed i suoi seguaci avevano assunto il potere in un colpo di stato del 1979, e sebbene le loro politiche effettive non erano rivoluzionarie come quelle di Castro, Washington era guidata ancora dalla sua paura di un'“altra Cuba”, in particolare quando le apparizioni pubbliche dei leader di Grenada in altri paesi della regione incontravano grande entusiasmo. Le tattiche di destabilizzazione degli USA contro il governo di Bishop cominciarono ben presto dopo il colpo di stato e continuarono fino al 1983, distinguendosi per numerosi atti di disinformazione e di sporchi trucchi. L'invasione americana nell'ottobre del 1983 incontrò una resistenza minima, sebbene gli USA subirono la perdita di 135 persone tra morti e feriti; ci furono inoltre circa 400 vittime tra i grenadini e 84 tra i cubani, perlopiù lavoratori edili. Per quale concepibile scopo umano queste persone persero la loro vita non è stato rivelato. Alla fine del 1984, si tennero delle elezioni discutibili appoggiate dall'amministrazione Reagan. Un anno più tardi, l'organizzazione per i diritti umani, Council on Hemispheric Affairs, riportò che la nuova forza di polizia di Grenada formata dagli USA e le forze anti-sommossa avevano acquisito una reputazione per la brutalità, gli arresti arbitrari e l'abuso d'autorità e stavano erodendo i diritti civili. Nell'aprile del 1989, il governo pubblicò una lista di più di 80 libri la cui importazione veniva proibita. Quattro mesi dopo, il primo ministro sospese il parlamento per anticipare un minacciato voto di sfiducia, risultante da ciò che i suoi critici chiamarono “uno stile sempre più autoritario”.
Libia 1981-89. La Libia rifiutò di essere uno stato cliente appropriato di Washington nel Medio Oriente. Il suo leader, Muammar al-Qaddafi, era arrogante. Doveva essere punito. Aerei USA abbatterono due aerei libici in quello che la Libia riteneva il suo spazio aereo. Gli USA inoltre sganciarono bombe sul paese, uccidendo almeno 40 persone, inclusa la figlia di Qaddafi. Ci furono altri tentativi di uccidere l'uomo, operazioni per destituirlo, una grande campagna di disinformazione, sanzioni economiche e l'accusa alla Libia di essere dietro il bombardamento del Pan Am 103 senza nessuna valida prova.
Panama 1989. I bombardieri pazzi di Washington colpiscono ancora. Dicembre 1989, una grande casa popolare a Panama City annientata, 15.000 persone rimaste senza casa. Contando diversi giorni di combattimento a terra contro le forze panamensi, qualcosa come 500 morti fu il conteggio ufficiale dei corpi, ciò che gli USA ed il nuovo governo panamense installato dagli USA ammisero; altre fonti, con le stesse prove, insistettero sulla morte di migliaia; qualcosa come 3.000 feriti. Ventitré americani morti, 324 feriti. Domanda del giornalista: “Valeva davvero la pena di mandare delle persone a morire per questo? Per prendere Noriega?” Gergo Bush: “Ogni vita umana è preziosa, e tuttavia io devo rispondere: sì, ne è valsa la pena”. Manuel Noriega era stato un alleato ed un informatore americano per anni fino a che non sopravvisse alla sua utilità. Ma prenderlo non fu l'unico motivo dell'attacco. Bush voleva mandare un chiaro messaggio al popolo del Nicaragua, con le elezioni in programma nel giro di due mesi, ovvero che questo poteva essere il loro destino nel caso avessero rieletto i Sandinisti. Bush voleva inoltre flettere qualche muscolo militare per illustrare al Congresso il bisogno di una forza pronta a combattere anche dopo la recente dissoluzione della “minaccia sovietica”. La spiegazione ufficiale per l'espulsione americana fu il commercio di droga di Noriega, di cui Washington aveva saputo per anni e di cui non si era preoccupato affatto.
Iraq anni '90. Bombardamento implacabile per più di 40 giorni e notti, contro una delle nazioni più avanzate del Medio Oriente, devastando la sua antica e moderna capitale; 177 milioni di libbre di bombe che cadono sulla popolazione dell'Iraq, il più concentrato assalto aereo nella storia del mondo; armi all'uranio impoverito che inceneriscono persone, causando il cancro; distruzione di depositi d'armi chimiche e biologiche e attrezzature petrolifere; avvelenamento dell'atmosfera ad un livello tale forse mai raggiunto altrove; seppellimento di soldati vivi, deliberatamente; infrastruttura distrutta con un effetto terribile sulla salute; sanzioni che continuano fino ad oggi moltiplicando i problemi di salute; forse un milione di bambini morti fino ad oggi a causa di tutte queste cose, ancora di più adulti. L'Iraq era la potenza militare più forte tra gli stati arabi. Questo poteva essere stato il loro crimine. Naom Chomsky ha scritto: è stata una preminente, trainante dottrina della politica estera degli USA fin dagli anni 40 quella secondo la quale le vaste e ineguagliabili risorse energetiche della regione del Golfo verranno effettivamente dominate dagli Stati Uniti e dai suoi clienti, e, crucialmente, che a nessuna forza indipendente, indigena sarà permesso avere una sostanziale influenza sull'amministrazione della produzione di petrolio e sul suo prezzo.
Afghanistan 1979-92. Tutti sanno della incredibile repressione delle donne in Afghanistan, portata avanti dai fondamentalisti islamici, anche prima dei Talebani. Ma quante persone sanno che durante gli ultimi anni 70 e gran parte degli 80, l'Afghanistan aveva un governo impegnato nel portare il paese incredibilmente arretrato nel 20 secolo, inclusi diritti uguali per le donne? Tuttavia ciò che accadde è che gli Stati Uniti versarono miliardi di dollari nel muovere una guerra terribile contro questo governo, semplicemente perché era appoggiato dall'Unione Sovietica. Prima di ciò, le operazioni della CIA avevano di proposito aumentato le probabilità di un intervento sovietico, e così accadde. Alla fine, gli Stati Uniti vinsero e le donne, ed il resto dell'Afghanistan, persero. Più di un milione di morti, tre milioni di disabili, cinque milioni di rifugiati, in totale circa la metà della popolazione.
El Salvador 1980-82. I dissidenti del Salvador cercarono di lavorare entro il sistema. Ma con l'appoggio USA, il governo lo rese impossibile, usando frodi elettorali ripetute e uccidendo centinaia di protestanti e scioperanti. Nel 1980, i dissidenti presero le armi, e iniziarono una guerra civile. Ufficialmente, la presenza militare USA nel Salvador era limitata ad una capacità consultiva. In realtà, i militari e il personale della CIA giocarono un ruolo più attivo su base continuata. Circa 20 americani vennero uccisi o feriti in incidenti aerei mentre facevano voli di ricognizione o altre missioni sopra aree da combattimento, ed emerse anche una considerevole prova di un ruolo USA nel combattimento di terra. La guerra si concluse ufficialmente nel 1992; 75.000 morti civili e il Ministero del Tesoro americano impoverito di miliardi. Un significativo cambiamento sociale è stato ampiamente ostacolato. Una manciata di ricchi ancora possiedono il paese, i poveri rimangono tali come mai, e i dissidenti ancora temono gli squadroni della morte di destra.
Haiti 1987-94. Gli USA appoggiarono la dittatura della famiglia Duvalier per 30 anni, poi opposero il prete riformista, Jean-Bertrand Aristide. Nel frattempo, la CIA stava lavorando intimamente con gli squadroni della morte, i torturatori e i trafficanti di droga. Con questo come sfondo, la Casa Bianca di Clinton si trovò nell'imbarazzante situazione di dover fingere-a causa di tutta la loro retorica sulla “democrazia” - che essa appoggiava il rientro al potere d'Aristide a Haiti dopo che era stato spodestato in un colpo militare del 1999. Dopo aver ritardato il suo ritorno per più di due anni, Washington finalmente aveva fatto ridare dai suoi militari l'incarico ad Aristide, ma solo dopo aver obbligato il prete a garantire che non avrebbe aiutato i poveri a spese dei ricchi, e che si sarebbe attenuto strettamente ad un'economia di libero mercato. Questo significò che Haiti avrebbe continuato ad essere la pianta di montaggio dell'emisfero occidentale, con i suoi lavoratori che ricevevano salari letteralmente da fame».
23. W. Blum, Breve storia degli interventi degli Stati Uniti, dal 1945 a oggi, Sitocomunista.it.

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