19 Aprile 2024

4. DAL PATTO DI MONACO AL TRATTATO MOLOTOV-VON RIBBENTROP

«Gran parte della propaganda anticomunista ha denunciato aspramente il trattato tedesco-sovietico del 1939, ignorando però totalmente il fatto che i russi furono costretti a siglare quel patto dai continui rifiuti da parte delle potenze occidentali, in particolare gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, di unirsi a Mosca per affrontare la minaccia nazista, e del resto quelle stesse potenze si erano già rifiutate di accorrere in aiuto del governo spagnolo di ispirazione socialista assediato dai fascisti tedeschi, italiani e spagnoli». (William Blum)22
Secondo molti storici si trova nel famigerato Patto di Monaco del 29-30 settembre 1938 l’inizio della seconda guerra mondiale. Scopriamo il perchè: il 29 settembre del 1938 i rappresentanti di Germania, Regno Unito, Francia e Italia si incontrano a Monaco concordando l’annessione di vasti territori della Cecoslovacchia alla Germania nazista. L’oggetto della conferenza è la rivendicazione da parte dei tedeschi di territori cecoslovacchi abitati dalla minoranza di etnia tedesca dei Sudeti: il risultato si concretizza con l’estorsione concordata della Moravia della Boemia e della Slesia a beneficio della Germania nella misura di 25.000 ettari di territorio. È forse un caso che siano le stesse zone dove sono allocati gli impianti industriali e militari cecoslovacchi, nonché gli impianti Skoda... I rappresentanti della Cecoslovacchia, il cui destino viene deciso alle trattative, e quelli dell’Unione Sovietica, non sono invitati e la conferenza di fatto è uno dei primi passi verso la seconda guerra mondiale. L’Europa ha avuto il tempo di valutare la minaccia proveniente dalla Germania e ha cercato con questa conferenza di incanalare l’aggressione di Hitler verso est, slegando così le mani ad Hitler. Secondo il dottore di ricerca in scienze storiche Alexandr Shubin, dell’Accademia delle Scienze Russa, la situazione negli anni 1938-1939 segna il fallimento di tutti i paesi che in quel periodo esistono in Europa. Il popolo tedesco è votato ad un disastro. Subisce una perdita il popolo russo. Il popolo inglese pure, poiché i suoi leader sono assorbiti dai tentativi di incanalare l’aggressione tedesca verso l’Est... Inghiilterra e Francia hanno optato per una politica di non intervento, che in pratica ha il valore di un’alleanza con i nazisti. Inghilterra e Francia non avevano firmato un trattato di mutua assistenza con l’Unione Sovietica perché erano sicure che la guerra non sarebbe arrivata fino a loro: l’Inghilterra se ne stava sulla sua isola e la Francia dietro la Linea Maginot. Negli anni ’30 né Londra né Parigi si affrettano ad unirsi alla coalizione anti-tedesca dell’URSS che il commissario sovietico per gli Affari Esteri (sostenuto da Iosif Stalin) Maksim Litvinov, per primo concepisce nell'ottica di una “Grande Alleanza” contro Hitler. Tale coalizione non si realizza. L'infame accordo di Monaco, acme della cosiddetta politica di «appeasement», come ribadisce Kurt Gossweiler, invece di essere una politica di distensione, funziona piuttosto da sprone per l'aggressore. Al contempo però il XVIII Congresso prende in considerazione le subdole intenzioni delle potenze occidentali di istigare la Germania e l'Unione Sovietica a scatenarsi l'una contro l'altra lasciando se stesse come terzo che gode, i vincitori assoluti tra i due litiganti. Il Congresso ammonisce pressantemente le potenze occidentali, sostenendo che avrebbero potuto pagare un prezzo amaro per tale gioco: «La politica di non intervento è in realtà un favore reso all'aggressore. Si potrebbe supporre che i territori tedeschi della Cecoslovacchia siano stati concessi alla Germania come prezzo per l'impegno tedesco a intraprendere la guerra contro l'Urss».
Molti storici concordano sul fatto che le élite europee vedono in Adolf Hitler un “male” minore della Russia sovietica. Secondo l’economista statunitense Guido Giacomo Preparata, per i governi statunitense ed inglese il nazismo è una forza trainante in grado di smantellare l’Unione Sovietica. Così d'altronde scrive Stanley Baldwin (primo ministro del Regno Unito) a Churchill nel luglio 1936: «Se c’è una lotta in Europa da fare, vedrei i bolscevichi e nazisti farla».
Il tradimento di Monaco del 29-30 settembre 1938 è la data effettiva dell’inizio della seconda guerra mondiale, come sostiene il direttore del Centro per gli Studi dell’Università di Mosca e storico Andrej Fursov. Come aveva fatto la Germania a diventare più forte acquisendo Austria e Cecoslovacchia? Considerando quest’ultima: i soli impianti industriali “Skoda” forniscono ai tedeschi, durante la seconda guerra mondiale, l'armamento per 40 divisioni. Nel 1938-1939 queste fabbriche sono talmente avanzate da produrre «la stessa quantità di articoli di tutti gli stabilimenti inglesi messi insieme... per il solo 1938», ha scritto Winston Churchill. Nel frattempo i governi inglese e statunitense non lavorano solo politicamente per creare alleanze antisovietiche, ma finanziano anche l’economia della Germania, favorendo la costruzione della macchina da guerra nazista. A fornire armi pesanti a Berlino è la prestigiosa industria bellica inglese Vickers-Armstrong mentre le aziende statunitensi Pratt & Whitney, Douglas, Bendix Aviation, per citarne solo alcune, riforniscono aziende tedesche, BMW, Siemens e altre, di brevetti, segreti militari e avanzati motori aerei, sottolinea Preparata. Imbarazzanti i documenti d’archivio inglesi pubblicati nel 2013 che denunciano come il Regno Unito non solo abbia tradito la Cecoslovacchia, consentendo a Hitler d’invaderla, ma anche come abbia volontariamente consegnato 9 milioni di dollari d’oro appartenenti alla Cecoslovacchia alla Germania. I lingotti d’oro cecoslovacchi sono stati immediatamente inviati a Hitler nel marzo 1939, appena presa Praga. Secondo Andrej Fursov a Monaco di Baviera le quattro potenze creano un «blocco proto-NATO» contro l’URSS. Il complesso industriale della Cecoslovacchia doveva facilitare la crescita della potenza militare tedesca e garantirne la capacità di scatenare una grande guerra contro i «bolscevichi». È Hitler che vuole la guerra, e francesi e inglesi, in particolare questi ultimi, più volte ne sono stati lo strumento, rifiutando le proposte sovietiche sulla sicurezza collettiva e spingendo la Francia a fare lo stesso, osserva il professor Michael Jabara Carley. Discorso simile per Ungheria e Polonia, descritte come iene sotto il tavolo dei leoni ad aspettare gli ultimi brandelli della Cecoslovacchia. Successivamente l'Ungheria ha preteso la parte meridionale della Slovacchia e la Polonia i territori settentrionali, isolando e riducendo la Slovacchia a stato satellite nazista. L'ex diplomatico sovietico Valentin Berezkov, interprete durante le trattative svoltesi a Mosca tra Ribbentrop e Molotov nell'agosto del 1939, ha affermato in una conferenza il 22 aprile 1989 a Düsseldorf: «Nel 1938 i francesi avevano già un patto di non aggressione con la Germania; nel 1938, dopo Monaco, i francesi non furono i soli a esultare di gioia. Furono seguiti infatti anche dagli inglesi, quando Chamberlain tornato a Londra sostenne di aver portato con sé la pace per intere generazioni grazie a un accordo con Hitler».
Infine ammonisce Leonid Maslovskij nel suo libro Russkaja Pravda:
«il Patto di Monaco, proprio perché firmato da Inghilterra e Francia (naturalmente non senza la benedizione degli Stati Uniti) può essere definito un crimine, non solo nei riguardi di Cecoslovacchia ed Unione Sovietica, ma anche verso tutta l’umanità. Ma di questo tutti tacciono, parlano invece del Patto Molotov-Ribbentrop, che l’Unione Sovietica fu costretta a fare (proprio a causa di quello di Monaco) per garantire al proprio popolo pace, sicurezza e lavoro, allo scopo di incrementare la produzione di massa di nuovi modelli di armamento, come i carri armati del tipo T-34 e KV. Senza i quali la guerra non sarebbe stata vinta e mezza Europa non sarebbe stata liberata. Ma da una determinata parte continua l'ipotesi che Stalin fosse stato corresponsabile della scalata di Hitler così come da altri pubblicisti che Stalin sia stato anche direttamente responsabile dell'espansione nazista. Fatti che non si adattano agli schemi di quegli ideologi che pretendono di fare della storia lo specchio retrovisore della politica contemporanea».23
Sappiamo inoltre che Stalin stava preparando l’invio di un milione di soldati sovietici al confine tedesco per scoraggiare l’aggressione di Hitler prima della seconda guerra mondiale. Le carte, rimaste secretate per quasi 70 anni, dimostrano che l’Unione Sovietica ha proposto d’inviare una potente forza militare nel tentativo di coinvolgere Gran Bretagna e Francia nell’alleanza antinazista. Quell’accordo avrebbe cambiato il corso della storia del XX secolo, prevenendo il patto di Hitler con Stalin e rendendo impossibile al primo avere le briglie sciolte per entrare in guerra con gli altri vicini della Germania. L’offerta di una forza militare a sostegno del contenimento di Hitler, è stata fatta da un membro di alto grado della delegazione militare sovietica ad un incontro al Cremlino ad ufficiali britannici e francesi di alto rango due settimane prima dello scoppio della guerra nel 1939. I nuovi documenti, copie dei quali sono stati esaminati dal The Sunday Telegraph, mostrano l’enorme numero di reparti di fanteria, artiglieria e truppe aviotrasportate che i generali di Stalin avrebbero potuto inviare se fossero state superate le obiezioni polacche al passaggio dell’Armata Rossa sul suo territorio. I britannici ed i francesi – che avevano informato i rispettivi governi dell’offerta, ma dai quali non erano stati autorizzati ad impegnarsi in offerte vincolanti – non rispondono all’offerta sovietica fatta loro il 15 agosto 1939. Per Stalin è l'ennesima prova della malafede anglo-francese: accoglie allora la richiesta della Germania firmando il trattato di non aggressione con Hitler appena una settimana dopo.
Il Patto Molotov-Ribbentrop, così chiamato dal nome dei ministri degli esteri dei due paesi, viene firmato il 23 agosto, appena una settimana prima dell'attacco tedesco alla Polonia, evento che scatena lo scoppio della guerra. Secondo il Maggiore Generale in pensione, Lev Sotskov, del servizio d’intelligence sovietico all’estero, che ha pubblicato 700 pagine di documenti desecretati, la guerra non sarebbe mai scoppiata se fosse stata accettata l’offerta dell’alleanza occidentale fatta da Stalin: «è stata l’ultima possibilità di uccidere il lupo dopo che il Primo Ministro britannico aveva abbandonato la Cecoslovacchia all’aggressione tedesca l’anno precedente con il trattato di Monaco». L’offerta sovietica, come mostrano le minute declassificate dell’incontro – fatta dal Ministro della Guerra, Maresciallo Klementi Voroshilov e dal Capo di Stato Maggiore dell’Armata Rossa Boris Šapošnikov – avrebbe schierato al confine tedesco, nel caso venisse mosso un attacco contro l’occidente, 120 divisioni di fanteria, ognuna delle quali composta da 19.000 soldati; 16 divisioni di cavalleria; 5.000 pezzi di artiglieria pesante; 9.500 carri armati e circa 5.500 tra caccia e bombardieri. L’ammiraglio Sir Reginald Drax, a capo della delegazione britannica, disse alle controparti sovietiche che era solo autorizzato a parlare ma non a sottoscrivere accordi. Alla domanda su quali forze la stessa Gran Bretagna avrebbe potuto schierare in occidente contro un’eventuale aggressione nazista, Drax rispose che c’erano sono solo 16 divisioni da combattimento pronte, lasciando i sovietici disorientati dalla mancanza di preparazione della Gran Bretagna per l’incombente conflitto. «Se i britannici, i francesi e la Polonia, loro alleata, avessero preso seriamente in considerazione questa offerta, assieme si sarebbe potuto arrivare ad un dispiegamento di circa 300 divisioni o più, su due fronti contro la Germania, il doppio di quelle di cui Hitler disponeva all’epoca», ha detto il Generale Sotskov. Il tentativo sovietico di garantire un’alleanza anti-nazista che coinvolgesse gli inglesi e i francesi è ben noto. Quale fosse la dimensione delle forze che Mosca sarebbe stata disposta a mettere in campo non era però mai stata rivelata. Anche Simon Sebag Montefiore (non certo uno “stalinista”), autore dei bestseller Young Stalin e Stalin: The Court of The Red Tsar, ha sottolineato l'errore degli occidentali: «il dettaglio dell’offerta di Stalin sottolinea ciò che è noto, e cioè che i britannici ed i francesi nel 1939 potrebbero aver perso un’occasione colossale per evitare l’aggressione tedesca che ha scatenato la seconda guerra mondiale. Esso dimostra che l’offerta di quest’alleanza da parte di Stalin potrebbe essere stata più seria di quanto ci fossimo resi conto». Gli archivi desecretati, che coprono il periodo che va dall’inizio del 1938 fino allo scoppio della guerra nel settembre del 1939, dimostrano che il Cremlino era a conoscenza della pressione senza precedenti fatta dalla Gran Bretagna e dalla Francia sulla Cecoslovacchia per calmare Hitler consegnandogli la regione etnica tedesca dei Sudeti nel 1938. «In ogni fase del processo di pacificazione, fin dai primi incontri segreti tra britannici e francesi, abbiamo esattamente capito, e in dettaglio, cosa stava accadendo», ha detto il Generale Sotskov. «Era chiaro che la pacificazione non si sarebbe fermata con la consegna dei Sudeti della Cecoslovacchia e che né la Gran Bretagna né la Francia avrebbero mosso un dito quando Hitler avrebbe smantellato il resto del paese».
Le fonti di Stalin, dice il Generale Sotskov, erano gli agenti segreti sovietici stranieri in Europa, ma non a Londra. «I documenti non rivelano con precisione chi fossero gli agenti, ma, probabilmente, questi erano a Roma o a Parigi». Poco prima del famigerato Patto di Monaco del 1938, nel quale Neville Chamberlain, primo ministro britannico, effettivamente dà ad Hitler il via libera per l’annessione dei Sudeti – al Presidente della Cecoslovacchia, Eduard Benes, viene detto senza mezzi termini, a fronte di un’ulteriore aggressione tedesca, di non invocare il trattato militare tra il suo paese e l’URSS. «Chamberlain sapeva che la Cecoslovacchia era stata data per persa il giorno del suo ritorno da Monaco di Baviera, nel settembre 1938, agitando un pezzo di carta con la firma di Hitler su di esso», dice il Generale Sotksov. Le discussioni top secret tra gli anglo-francesi e la delegazione militare sovietica nell’agosto del 1939 – cinque mesi dopo che i nazisti avevano marciato in Cecoslovacchia – suggeriscono quali fossero la disperazione e l’impotenza delle potenze occidentali di fronte all’aggressione nazista. La Polonia, che l’enorme esercito sovietico avrebbe dovuto oltrepassare per affrontare la Germania, era fermamente contraria a tale alleanza. La Gran Bretagna era dubbiosa circa l’efficacia delle forze sovietiche, perché solo l’anno precedente Stalin aveva epurato migliaia dei migliori comandanti dell’esercito rosso.
«Era chiaro l'isolamento dell’Unione Sovietica che ha dovuto firmare un patto di non aggressione con la Germania per guadagnare un po’ di tempo per prepararsi al conflitto che stava chiaramente arrivando», conclude Sotskov, richiamandosi alle memorie di Molotov).24
22. W. Blum, Il libro nero degli Stati Uniti, Fazi, Roma 2003 [1° edizione originale Killing Hope. U.S. Military and CIA Interventions Since Word War II, 1987], p. 11. Da allora l'opera è stata costantemente aggiornata.
23. Fino a questo punto il brano è stato curato da Antonio Soga, che ha usato come fonti: K. Gossweiler, Contro il revisionismo, cit.; L. Maslovskij, Gli Stati Uniti prepararono Hitler alla guerra contro l’Unione Sovietica – Parte 1, Tvzvezda.ru-Sakeritalia.it, 19 gennaio 2016; O. Nazarov, Il patto sovietico-tedesco di non aggressione: chi aiutò i nazisti?, Sputnik (web), 4 maggio 2015; A. Smirnov, L’Accordo di Monaco: un primo passo verso la II Guerra Mondiale, Sputnik (web), 28 settembre 2013.
24. Fonti usate per questa seconda parte del paragrafo: Redazione Noi Comunisti, Prima del Patto Ribbentrop-Molotov..., Noicomunisti.blogspot.it, 2 ottobre 2012; N. Holdsworth, Stalin 'planned to send a million troops to stop Hitler if Britain and France agreed pact', Telegraph (web)-Paginerosse.wordpress.com, 18 ottobre 2008.

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