26 Aprile 2024

4.1. GHEDDAFI, UN LEADER SCOMODO

Che ruolo hanno avuto l'URSS e gli USA nella storia della Libia di Gheddafi?
I sovietici si sono comportati così:
«l'apertura delle relazioni libico-sovietiche avvenne durante la visita a Mosca, nel 1974, del braccio destro del colonnello, il maggiore Abd al-Salam Jallud […]. Una dichiarazione al termine della visita afferma “l'identità di vedute dell'Unione Sovietica e della Repubblica Araba Libica sui più importanti problemi internazionali”. Seguì una serie di grossi contratti per armamenti […]. Intorno al 1979 fu firmato un accordo libico-sovietico per le informazioni e la sicurezza […]. Il KGB istruì gli ufficiali libici dei servizi segreti all'Istituto Andropov, mandò personale in Libia a dare consigli in loco sui metodi di sicurezza e sorveglianza, fornì rapporti sull'attività degli Stati Uniti nel Mediterraneo orientale».22
I rapporti tra l'URSS e la Libia peggiorano nel corso degli anni '80 quando il Cremlino inizia ad essere «sempre più preoccupato per le notizie che riceveva dai propri servizi informazioni sul ruolo di Gheddafi quale padrino del terrorismo internazionale e, pur evitando una rottura esplicita, cominciò a prendere le distanze da lui». Riguardo agli USA sappiamo che a inizio anni '80 il presidente Reagan ha il potere di firmare le global finding, autorizzazioni di campagne di attività clandestina contro minacce reali e presunte in ogni angolo del mondo:
«una global finding del 1981 ordinava alla CIA di agire contro il dittatore libico Muhammar Gheddafi, che stava facendo del suo paese un supermercato di armi per i movimenti radicali di tutta Europa e dell'Africa. Dovendo cercare una base per le sue operazioni contro la Libia, la CIA decise di controllare il governo di un paese confinante, il Ciad, che era una delle nazioni più povere e isolate dell'Africa. L'agente scelto per questa missione fu Hissan Habré, un ex segretario alla Difesa del Ciad che aveva rotto col suo governo e si era rifugiato nel Sudan occidentale insieme a duemila combattenti. La politica ufficiale degli Stati Uniti nei confronti del Ciad era quella di promuovere una risoluzione pacifica delle lotte tra le diverse fazioni. Habré aveva commesso innumerevoli atrocità contro la sua stessa gente. Ma la CIA, che non sapeva quasi nulla di Habré e della sua storia, lo aiutò a prendere il potere in Ciad nel 1982. Gli diede sostegno perché era un nemico di Gheddafi. […] Ci furono migliaia di morti durante l'offensiva che permise a Habré di assumere il controllo del Ciad. […] Secondo l'ambasciatore Don Norland, il più importante diplomatico americano accreditato in Ciad all'inizio dell'era Reagan, agli Stati Uniti costò “forse mezzo miliardo di dollari installare Habré al potere e mantenercelo per otto anni”».23
William Blum non è particolarmente elogiativo su Gheddafi ma riconosce che «aveva una coscienza sociale» e segnala un articolo del Newsweek del 1981 in cui a proposito della Libia si scrive: «Qui non si vedono povertà né fame. Ai bisogni fondamentali si provvede in misura maggiore che in qualsiasi altro paese arabo». Riguardo ai complotti contro Gheddafi, la Francia ne progetta uno nel febbraio 1981, abbandonato quando «Giscard fu sconfitto inaspettatamente alle elezioni». I francesi tornano alla carica d'accordo con la CIA nel 1984 con due importanti operazioni che però non hanno successo. Al 1980 risale invece il “caso Ustica”, con l'abbattimento di un aereo passeggeri italiano distrutto da un missile della NATO, mentre nelle vicinanze volava un aereo libico catalogato come “VIP56”, ad indicare che a bordo c'erano funzionari di altissimo grado. In questi anni più volte gli USA accusano Gheddafi di essere responsabile di attentati sanguinari terroristici in Occidente, ma senza alcuna prova: «la disinformazione era una componente fissa del processo: usare la stampa estera e americana per pubblicizzare nuovi e fittizi piani terroristici libici e per annunciare – a ogni nuovo atto terroristico che si verificava nel mondo occidentale – che la responsabilità “poteva” essere della Libia». Nel 1986 gli USA bombardano la Libia causando tra le 40 e le 100 vittime civili (tra cui la figlia di Gheddafi). Non c'è dubbio che Washington abbia fatto di tutto per far cadere il regime di Gheddafi.24 Nonostante bastino le questioni del terrorismo e del petrolio, oltre ad una politica estera neutralista e indipendente, ci sono però ragioni ulteriori per cui gli USA e l'Occidente volevano Gheddafi morto.
22. C. Andrew & O. Gordievskij, La storia segreta del KGB, cit., pp. 581-582.
23. T. Weiner, CIA, cit., pp. 367-368
24. W. Blum, Il libro nero degli Stati Uniti, cit., pp. 417-430.

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