29 Marzo 2024

2.6. LA BOMBA ATOMICA SOVIETICA AL SERVIZIO DELLA PACE

Quando un paese è sotto assedio perpetuo da parte dell'imperialismo, diventa inevitabile potersi difendere a dovere. Nel momento in cui la potenza imperialista degli USA dispone della bomba atomica diventa assolutamente necessario anche per l'URSS di Stalin riuscire a eguagliarla. Il possesso della bomba atomica offre infatti maggiori garanzie ai Sovietici di non essere attaccati una terza volta dalle potenze capitaliste. Lo spiega bene Aleksandr Veršinin55, docente di storia presso Università Statale di Mosca:
«Le armi nucleari sono una seria preoccupazione per l’umanità, ma la loro creazione pose fine all’era delle guerre mondiali. La mutua distruzione assicurata costrinse le superpotenze a deporre le armi e a cercare un serio dialogo, mentre prima il conflitto avrebbe prevalso. Nei primi anni dell’era atomica, gli Stati Uniti fecero da apripista. Nell’agosto 1945 Washington dimostrò la potenza devastante delle armi nucleari quando sganciò due bombe sul Giappone, avvertendo i paesi al di fuori del blocco occidentale. Tuttavia, la situazione cambiò il 29 agosto 1949, quando l’Unione Sovietica testò la propria arma nucleare. […] Nel settembre 1942, la leadership dell’URSS autorizzò la fondazione di un laboratorio specializzato per lavorare al programma nucleare. Fu effettivamente l’inizio della storia del programma atomico sovietico gestito da un piccolo ma altamente qualificato gruppo di fisici guidati da Igor Vasilevič Kurchatov, oggi considerato il padre della bomba atomica sovietica. I servizi segreti collaborarono strettamente con gli scienziati. La rete spionistica sovietica negli Stati Uniti ebbe il quadro completo dell’avanzamento del programma atomico statunitense, e ne conosceva i centri di ricerca principali. Un notevole aiuto fu fornito anche dai fisici nucleari statunitensi, simpatizzanti dell’URSS.
Grazie a loro, il programma della bomba statunitense fu già sulla scrivania di Kurcatov due settimane dopo averla prodotta, nel 1945. La Germania fu schiacciata senza l’uso di armi nucleari. Le bombe atomiche che gli statunitensi sganciarono su Hiroshima e Nagasaki, nell’agosto del 1945, furono in linea di massima simboliche. Fu il modo con cui Washington proclamò al mondo intero di avere la super-bomba. Il messaggio era diretto soprattutto a Mosca. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, gli ex-alleati della coalizione anti-hitleriana si trovarono sugli opposti lati della barricata. I militari statunitensi e inglesi elaborarono i piani per una possibile guerra contro l’URSS, proponendo il bombardamento delle principali città sovietiche con armi nucleari. Questo poteva essere evitato solo eliminando il monopolio nucleare statunitense. Due settimane dopo la distruzione di Hiroshima fu istituito un comitato speciale su ordine di Stalin per coordinare il lavoro nel programma della bomba atomica. Significò l’efficace creazione di un super-ministero dalle enormi risorse e dai poteri d’emergenza, guidato da uno dei più stretti collaboratori di Stalin, Lavrentij Pavlovič Berija. Sotto la sua guida diretta, una nuova industria nacque nell’URSS nel giro di pochi anni, l’industria atomica. Impianti di arricchimento dell’uranio, reattori, centrifughe e fabbriche per le bombe furono creati in breve tempo. In Siberia e Urali nuovi complessi industriali furono costruiti tra le montagne, da cui furono estratte centinaia di tonnellate di roccia. Intorno a loro intere città sorsero, ignorate dalle mappe. Solo chi era collegato al programma atomico ne sapeva dell’esistenza. La leadership statunitense era convinta che l’Unione Sovietica avrebbe acquisito le armi nucleari non prima del 1954. Il test nucleare nel poligono di Semipalatinsk del 1949 fu una brutta sorpresa per gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica distrusse il loro monopolio nucleare, ponendo le basi per la sicurezza internazionale su cui l’ordine mondiale poggia oggi».
Da notare infatti che l'URSS non ha mai utilizzato, a differenza degli USA, la bomba atomica contro nessuna potenza straniera, mantenendola piuttosto costantemente come “deterrente nucleare” per frenare l'imperialismo guerrafondaio occidentale.

55. A. Vershinin, Perché l’Unione Sovietica costruì la bomba atomica, RBTH, 23 marzo 2017.

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