23 Aprile 2024

6.5. IL POETA COMBATTENTE KONSTANTIN SIMONOV

Il noto scrittore e militante comunista Konstantin Simonov (Pietrogrado, 28 novembre 1915 – Mosca, 28 agosto 1979), ha partecipato alla difesa di Stalingrado e l'ha celebrata nel romanzo capolavoro tradotto in tutto il mondo I giorni e le notti. È noto un divertente aneddoto che lo riguarda: durante un incontro pubblico, mentre parla è violentemente interrotto da un giornalista statunitense che gli urla:
«In Unione Sovietica non esiste la libertà di parola! Io posso gridare davanti alla Casa Bianca che il nostro Presidente è uno stupido!»
Simonov risponde: «Anch’io posso gridare sulla Piazza Rossa che il vostro Presidente è uno stupido!»
Tutta la sala esplode in una risata collettiva. Il giornalista americano, piccato aggiunge:
«E di Stalin può?»
Simonov: «Non posso. Perché non è vero».
Goliardate a parte, Simonov è stato anche un grande poeta, tanto che ha vinto per sei volte il premio Nazionale di Poesia Russa. Si può leggere dall'introduzione ai suoi Selected Poems (edizione 1964):
«Nel febbraio 1942, quando i tedeschi erano stati respinti da Mosca, la Pravda ha pubblicato una lirica che ha immediatamente conquistato il cuore delle nostre truppe: era Aspettami ed io tornerò. I soldati hanno imparato a memoria i suoi versi, li hanno ricopiati seduti fuori in trincea, ed inviati come lettere a mogli e fidanzate, ma è stato trovato anche nei taschini degli uccisi e dei feriti. Nella storia della poesia russa, è difficile trovare una poesia che abbia avuto un uguale impatto sul popolo ed ha fatto dell'ufficiale sovietico e poeta russo - Konstantin Simonov - un poeta famoso in tutto il mondo».
Ecco la poesia in questione:
«Aspettami ed io tornerò, / ma aspettami con tutte le tue forze. / Aspettami quando le gialle piogge / ti ispirano tristezza, / aspettami quando infuria la tormenta, / aspettami quando c'è caldo, / quando più non si aspettano gli altri, / obliando tutto ciò che accadde ieri. / Aspettami quando da luoghi lontani / non giungeranno mie lettere, / aspettami quando ne avranno abbastanza / tutti quelli che aspettano con te.

Aspettami ed io tornerò, / non augurare del bene / a tutti coloro che sanno a memoria / che è tempo di dimenticare. / Credano pure mio figlio e mia madre / che io non sono più, / gli amici si stanchino di aspettare / e, stretti intorno al fuoco, / bevano vino amaro / in memoria dell'anima mia... / Aspettami. E non t'affrettare / a bere insieme con loro.

Aspettami ed io tornerò / ad onta di tutte le morti. / E colui che ormai non mi aspettava, / dica che ho avuto fortuna. / Chi non aspettò non può capire / come tu mi abbia salvato / in mezzo al fuoco / con la tua attesa. / Solo noi due conosceremo / come io sia sopravvissuto: / tu hai saputo aspettare semplicemente / come nessun altro».44
44. Fonti usate: K. Simonov, Aspettami e io tornerò, Aurora; per le informazioni generali sul personaggio si veda Aspettami ed io tornerò - Konstantin M. Simonov, Natakarla.blogspot.it, novembre 2011 e Wikipedia (en), Konstantin Simonov.

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