27 Aprile 2024

4.02. SOCIETÀ E VITA QUOTIDIANA

Da un pezzo di Edoardo Genovese40:
«La RDT (o DDR, ossia la Repubblica Democratica Tedesca) è stata sicuramente il miglior esperimento marxista-leninista del dopoguerra. Sorta sulle ceneri di uno stato imperialista e razzista, la RDT è stata anche l’unico Stato a capitalismo avanzato dove è stato instaurato il Socialismo. La RDT vide un progressivo aumento dello stile di vita dopo le privazioni della guerra e soprattutto fu l’unico Stato occidentale a non soffrire il problema della disoccupazione e delle crisi. Tra il 1964 e il 1970 la RDT vide un aumento del reddito nazionale del 5% annuo e, sotto la guida di Honecker, fu dato il via a un grosso piano di edilizia popolare che potesse fornire alloggi quasi gratuiti, circa il 2-3% del reddito medio. La forbice di reddito non era inoltre molto ampia: un operaio guadagnava circa 1200 marchi al mese mentre un ingegnere si vedeva corrisposto un compenso di 1500-1800 marchi mensili: l’affitto si aggirava intorno ai 45 marchi mensili. Nella DDR non si vide mai penuria di posti di lavoro e, grazie agli alti salari e al grande piano di edificazione urbanistica, il problema dei senzatetto era del tutto inesistente. Il costo dei beni di lusso, o comunque dei beni non indispensabili, era ovviamente più alto. Una televisione poteva costare sui 4000 marchi ma, dato il basso prezzo dell’affitto e dal momento che l’istruzione scolastica e il sistema sanitario erano totalmente gratuiti (sovvenzionati dallo Stato), i beni di consumo potevano essere acquistati grazie al denaro messo da parte dalle singole famiglie.
Il benessere generale comunque aumentò considerevolmente nelle ultime due decadi di vita della Repubblica Democratica Tedesca: il PIL pro capite nel 1970 era di 4.825$ annuali e, nel 1988, aumentò fino a 10.435$. L’industria della RDT, ancora in fase di sviluppo dopo la ricostruzione, non poteva certamente soddisfare i bisogni della società e il governo necessitava di importanti forniture, specie di grano e petrolio, dall’URSS. Con la riforma agraria, che sviluppò l’agricoltura in tre tipi di società colletivizzate (di Tipo 1 erano le fattorie dove i contadini detenevano il controllo privato del bestiame e dei mezzi agricoli, di Tipo 2 venivano considerate le fattorie dove la terra e il macchinario agricolo era colletivizzato mentre, di Tipo 3 erano inserite tutte le fattorie dove ogni cosa era collettivizzata) e la creazione di un’industria pesante e leggera d’avanguardia, in particolare modo quella chimica (smantellata con l’unificazione per eliminare la concorrenza) hanno permesso la riduzione delle importazioni, aumentando in questo modo il PIL: una delle tante industrie chimiche della DDR, oggi acquistate dai grandi capitali industriali (e finanziari) della Germania unita, è stata la VEB BASF Schwarzheide. I consumi all’interno della Repubblica Democratica Tedesca aumentarono considerevolmente, da 50.705.732$ nel 1970 a 106.110.384,5$ nel 1988, vale a dire un aumento del 110%».
Per quanto riguarda il “terribile” ruolo della STASI, la principale organizzazione di sicurezza e spionaggio che riusciva ad avere una spia ogni 180 abitanti, una ricerca del 2005 effettuata da Mary Fulbrook ne ridimensiona notevolmente il peso all’interno della società: non che non vi fosse un ampio controllo interno sui cittadini, giudicato necessario per evitare il rischio di infiltrazioni dell'imperialismo, ma semplicemente per la maggioranza della popolazione ciò non costituiva un grosso problema. Per il 60% degli intervistati da Fulbrook «la Stasi non era così importante». La Stasi non era vista come un nemico mortale e pericoloso, ma come una parte della vita quotidiana da accettare.41
40. E. Genovese, A 25 anni dalla caduta del Muro di Berlino, Senza Tregua, 9 novembre 2014.
41. C. Barcarini, L'organizzazione sociale della Repubblica Democratica Tedesca, Tesi di Laurea, 2011-12, relatore F. Niglia, Università Luiss Guido Carli. Si fa riferimento al capitolo 2.1 La Stasi, il ministero per la sicurezza dello Stato.

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