13 Maggio 2024

3.3. IL SOSTEGNO ECONOMICO ALLE DEMOCRAZIE POPOLARI E AGLI STATI SOCIALISTI

«Rivolgiamoci ai fatti. L'Unione Sovietica e gli Stati fratelli cercano in ogni modo di aiutarsi reciprocamente nello sviluppo delle economie nazionali. Nei cinque anni trascorsi nei paesi socialisti con la nostra assistenza tecnica sono stati costruiti o rimodernati più di 300 aziende e impianti industriali e agricoli. Noi forniamo agli amici a condizioni reciprocamente vantaggiose molti tipi di prodotti industriali. L'Unione Sovietica soddisfa al 70% e più il fabbisogno dei paesi del COMECON, di Cuba e, in notevole misura, della RDV e della RDPC in una serie di importantissimi tipi di materie prime e di combustibili. A sua volta, la nostra economia nazionale ha ricevuto nel quinquennio trascorso dai paesi del COMECON attrezzature per 54 fabbriche chimiche. Più del 38% del tonnellaggio che ha ingrossato la nostra marina è stato costruito nei cantieri dei nostri amici. Con i loro investimenti i paesi del COMECON concorrono allo sviluppo dei settori sovietici produttori di materie prime e di combustibili, concimi chimici e cellulosa, al potenziamento degli impianti metallurgici. I paesi fratelli ci forniscono anche molti beni di consumo. L'URSS e gli altri paesi del COMECON costruiranno le loro relazioni economiche in base a piani di lungo respiro. In particolare si è proceduto al coordinamento dei piani economici nazionali dei paesi fratelli per gli anni 1971-1975. Negli ultimi anni è stato proseguito attivamente il lavoro inteso a sviluppare la struttura organizzativa e la base tecnica della collaborazione economica multilaterale. Si lavora alla costruzione della seconda linea dell'oleodotto “Družba”. Nel primo anno d'attività, nel 1964, per mezzo dell'oleodotto sono stati trasportati 8,3 milioni di tonnellate di petrolio. Nel 1975 le forniture di petrolio ai paesi fratelli tramite questo oleodotto ammonteranno a circa 50 milioni di tonnellate. È in costruzione un gasdotto, unico per le sue dimensioni, destinato a trasportare il gas naturale dalla Siberia alla parte europea del nostro paese. Ciò permetterà pure di incrementare le forniture di gas alla Cecoslovacchia e alla Polonia e di incominciare a fornirne alla RDT, alla Bulgaria e all'Ungheria. Sono fonte di grandi economie per i paesi del COMECON i circuiti elettrici unificati “Mir”. Svolge con successo la sua attività la Banca internazionale per la collaborazione economica, e recentemente è stata inaugurata la Banca generale degli investimenti dei paesi del COMECON. Si consolidano anche altre forme di legami multilaterali.
Tutto ciò influisce positivamente sull'efficienza della produzione sociale, sullo sviluppo a ritmi elevati dell'economia nazionale di ciascuno di questi paesi. Nel quinquennio trascorso la produzione industriale dei paesi del COMECON è aumentata del 49%. Si estendono anche gli scambi commerciali fra loro. Ma noi, come gli altri membri del COMECON, riteniamo che le possibilità della divisione socialista del lavoro siano ancora lungi dall'essere sfruttate in pieno. La pratica ci ha condotti a una conclusione comune: è necessario approfondire la specializzazione e la cooperazione della produzione, è necessario coordinare più strettamente i piani economici nazionali, è necessario, insomma, avanzare sulla via dell'integrazione economica degli Stati socialisti. Si tratta, compagni, di un compito, la cui importanza e la cui necessità sono ovvie. L'integrazione economica dei paesi socialisti è un processo nuovo e complesso. Esso presuppone criteri nuovi, più ampie vedute nell'affrontare numerosi problemi economici, la capacità di trovare le soluzioni più razionali in armonia con gli interessi non solo di un dato paese, ma di tutte le parti interessate. Questo processo richiede che si faccia leva sulle nuovissime realizzazioni della scienza e della tecnica, sulle produzioni economicamente più vantaggiose e tecnicamente avanzate.
Il PCUS farà sì che i funzionari dei nostri organi economici e di pianificazione affrontino i problemi proprio secondo questi criteri. In relazione a ciò, varrebbe evidentemente la pena di studiare misure atte ad accrescere l'interesse di tutti i settori del nostro sistema economico per lo sviluppo delle relazioni economiche a lungo termine con i paesi fratelli. Nel periodo fra il XXIII e il XXIV congresso il nostro partito si è prodigato per rafforzare le relazioni bilaterali dell'Unione Sovietica con gli Stati socialisti. Una collaborazione stretta e multiforme e un'amicizia cordiale sono ciò che contraddistingue le nostre relazioni con i paesi del Trattato di Varsavia: Bulgaria, Ungheria, Repubblica Democratica Tedesca, Polonia, Romania e Cecoslovacchia. Sono stati stipulati nuovi trattati di amicizia, collaborazione e mutua assistenza con la Bulgaria, l'Ungheria, la Cecoslovacchia e la Romania. Unitamente ai trattati entrati in vigore in precedenza con la RDT, la Polonia e la Mongolia e agli altri trattati bilaterali fra i paesi fratelli, questi documenti sono la base di un ampio sistema di impegni interalleati di tipo nuovo, di tipo socialista. Incrollabile è la nostra amicizia con la Repubblica Popolare Polacca. Constatiamo con profonda soddisfazione che in Polonia, paese fratello, sono state superate le difficoltà ivi sorte. Il Partito operaio unificato polacco realizza provvedimenti volti a rafforzare i suoi legami con la classe operaia e con tutti i lavoratori, a consolidare ancor maggiormente le posizioni del socialismo nel paese. I comunisti dell'Unione Sovietica augurano di tutto cuore ai loro amici polacchi i più grandi successi. Il nostro partito e il popolo sovietico sono legati da vincoli di solidarietà socialista, di salda amicizia combattiva al Partito dei lavoratori del Vietnam, alla Repubblica Democratica del Vietnam. Seguendo gli insegnamenti del grande patriota e rivoluzionario Ho Chi Min, il popolo vietnamita tiene in alto la bandiera del socialismo e si oppone impavidamente agli aggressori imperialistici. La Repubblica Democratica del Vietnam può essere certa di poter contare anche per l'avvenire, sia nella lotta armata che nel lavoro pacifico, sull'appoggio fraterno dell'Unione Sovietica. In questi anni il Comitato Centrale ha dedicato una costante attenzione al rafforzamento della collaborazione con la Repubblica di Cuba, con il Partito comunista di Cuba. In seguito agli sforzi reciproci sono stati registrati notevoli successi nello sviluppo delle relazioni sovietico-cubane. I popoli dell'Unione Sovietica e di Cuba sono compagni di lotta, la loro amicizia è indistruttibile. Ormai da mezzo secolo il PCUS e lo Stato sovietico sono uniti da una salda e provata amicizia al Partito popolare rivoluzionario mongolo e alla Repubblica Popolare Mongola. L'Unione Sovietica, fedele amica e alleata della Mongolia socialista, sostiene attivamente gli sforzi degli amici mongoli, diretti a risolvere importanti problemi dell'economia e a consolidare le posizioni internazionali del proprio paese. Negli ultimi anni si sono allargati i nostri legami con la Repubblica Democratica Popolare Coreana, con il Partito del lavoro coreano, il che, ne siamo certi, corrisponde agli interessi dei popoli dei due paesi. L'Unione Sovietica ha appoggiato e appoggia le proposte del governo della RDPC per l'unificazione democratica e pacifica del paese, le rivendicazioni del popolo coreano per il ritiro delle truppe americane dal sud della Corea. Nel periodo in esame hanno continuato a svilupparsi le relazioni sovietico-jugoslave. I sovietici vogliono che il socialismo vada consolidandosi in Jugoslavia e che i suoi legami con la comunità socialista diventino sempre più saldi. Noi siamo favorevoli alla collaborazione sovietico-jugoslava, allo sviluppo dei contatti fra i nostri due partiti».29
29. Ibidem.

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