28 Marzo 2024

17. JOHN DESMOND BERNAL: DAI RAGGI X AL PREMIO STALIN PER LA PACE

«Se Engels non fosse stato il fedele compagno di Marx nelle lotte rivoluzionarie del XIX secolo, non c'è dubbio che sarebbe stato ricordato soprattutto come uno dei maggiori scienziati-filosofi del secolo. Fu un ironico tributo pagato alla correttezza delle sue vedute sulle relazioni tra politica e ideologia che soffrì una completa trascuratezza da parte degli scienziati dell'età vittoriana. Ma il tempo ora si è preso la sua rivincita e la visione di Engels ci appare adesso nel XX secolo molto più fresca e densa in prospettiva rispetto a quella dei filosofi “professionisti” della scienza del suo periodo, che per la maggior parte sono stati completamente dimenticati». (John Desmond Bernal)
John Desmond Bernal (Nenagh, 10 maggio 1901 – Londra, 15 settembre 1971) è stato uno scienziato britannico, pioniere della diffrazione dei raggi X e della biologia molecolare: autore di importanti ricerche di cristallografia strutturale (analisi cristallografica dell'acqua, di cristalli liquidi, di steroli, di proteine, di virus di natura cristallina). Ha sviluppato un modello di struttura dei liquidi, intesi come insieme uniforme e irregolare di molecole privo di regioni cristalline, modello che costituisce un utile approccio per comprendere i fenomeni dello stato vetroso. È anche autore di una mappa di classificazione delle fotografie di diffrazione dei raggi X nei radicali cristallini (mappa di Bernal). Cresciuto come cattolico, Bernal diventa socialista a Cambridge in seguito ad una lunga chiacchierata notturna con un amico, e matura la convinzione dell'ateismo. Questa conversione, che per certi versi sembra ricordare quella di San Paolo sulla via per Damasco, lo porta ad aderire al Partito Comunista della Gran Bretagna (CPGB) nel 1923, seppure con iscrizioni discontinue. Negli anni '30 Bernal è un eminente intellettuale che non rimane indifferente alle questioni politiche. Nel 1931 partecipa ad un incontro sulla storia della scienza dove incontra i sovietici Nikolai Bucharin e Boris Hessen, che sviluppano il lavoro di Isaac Newton con un influente contributo di taglio marxista. Questo incontro cambia radicalmente la sua visione del mondo, portandolo a simpatizzare per l'Unione Sovietica e Stalin. Nel 1939 Bernal pubblica La funzione sociale della scienza, probabilmente il più antico testo sulla sociologia della scienza. Bernal aveva già scritto nel 1937:
«Nel marxismo la conoscenza è inseparabile dall'azione, e l'apprezzamento del ruolo sociale della scienza ha condotto, in un paese socialista come l'URSS, alla connessione organica tra la ricerca scientifica e lo sviluppo dell'industria socializzata e della cultura umana. L'organizzazione della scienza nei paesi capitalisti si è gradualmente adattata al servizio della grande impresa, ma poichè il processo non è compreso né apprezzato il servizio reso è scarso e rappresenta un grande spreco. In nessun caso la produzione per il profitto potrà sviluppare per intero le potenzialità della scienza, a meno che non sia per scopi distruttivi. La concezione marxista della scienza la pone in pratica al servizio della comunità ed allo stesso tempo rende la scienza stessa parte del patrimonio culturale di tutto il popolo, e non solo di una minoranza selezionata artificiosamente».
Come spiega Andrea Martocchia34,
«questa di Bernal può essere anche letta come una dichiarazione programmatica d'intenti su che cosa deve essere la scienza in una società socialista. L'esperienza storica reale dell'Unione Sovietica ha dimostrato, comunque, che una società socialista storicamente data non può fare eccezione rispetto alle altre società umane: le condizioni materiali dello sviluppo economico e sociale determinano di fatto la produzione culturale, e dunque anche il tipo di scienza e di tecnologia, e la loro evoluzione. Dicendo questo non facciamo altro che applicare noi stessi quel Materialismo Dialettico che, oltre ad essere patrimonio di Bernal, fu il fondamento teorico-ideologico della cultura e della scienza sovietiche».
Dopo la seconda guerra mondiale, anche se Bernal è coinvolto nella valutazione sugli effetti di un possibile attacco atomico contro l'URSS, sostiene il Congresso Mondiale degli intellettuali per la pace organizzato in Polonia nel 1948. In seguito scrive una lettera al New Statesman avvertendo che gli Stati Uniti stanno preparando «una guerra per la completa dominazione del mondo». Parole che gli costano la qualifica di persona sgradita negli USA: quando Bernal è invitato ad una conferenza mondiale della pace a New York, nel febbraio del 1949, gli viene rifiutato il visto. Gli è permesso però andare in Francia nel mese di aprile per il Congresso Mondiale dei Partigiani della Pace, di cui Bernal diventa Vice-presidente. L'anno seguente l'organizzazione cambia il nome in “Consiglio Mondiale della Pace” e Bernal ne è Presidente dal 1959 al 1965. Nel corso degli anni '50 Bernal mantiene fiducia nell'URSS, considerata un veicolo per la creazione di un'utopia scientifica socialista. Nel 1953 è insignito del Premio Stalin per la pace.35
34. A. Martocchia, Problemi della ricerca scientifica in URSS, CCDP, all'interno di A. Catone & E. Susca (a cura di), Problemi della transizione al socialismo in URSS. Atti del convegno Napoli 21-23 novembre 2003, La Città del Sole, Napoli 2004
35. Fonti usate: Ibidem; Enciclopedia Treccani, Bernal, John Desmond, Treccani.it; Wikipedia (en), John Desmond Bernal e Wikiquote (en), John Desmond Bernal.

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