18 Aprile 2024

05. LA SCIENZIATA COMUNISTA EUGÉNIE COTTON E LA FDIF

Eugénie Cotton (Soubise, 13 ottobre 1881 – Sèvres, 22 ottobre 1967) è stata una scienziata francese. Iscritta al Partito Comunista Francese, appoggia rifugiati antifascisti e antinazisti tedeschi fin dal 1933, supportando in seguito anche gli spagnoli perseguitati da Franco. Durante la seconda guerra mondiale il governo di Vichy costringe la Cotton a lasciare la propria posizione all'École Normale Supérieure tramite pensionamento forzato nel 1941. A sua volta il marito viene arrestato due volte dalla Gestapo. Nel dopoguerra la Cotton si impegna per scongiurare nuove guerre. È un membro illustre (Vicepresidente) del Consiglio Mondiale della Pace, in cui manterrà sempre un ruolo attivo fino alla morte.
Nel 1944 contribuisce a fondare l'Union des femmes françaises e diventa Presidente della Federazione Internazionale Democratica delle Donne al momento della sua istituzione nel 1945. Per capire il ruolo della Cotton e della sua azione in questa organizzazione, riportiamo alcuni passaggi di un articolo di Ada Donno10.
«È un’emozione per me salutare tante donne di ogni provenienza, differenti percorsi di vita ed età, che qui rappresentano più di 40 paesi del mondo» afferma Eugénie Cotton, prestigiosa allieva di Marie Curie e presidente dell’Unione delle donne francesi, rivolta alle convenute nel Palais de la Mutualité di Parigi, riunite nel primo incontro internazionale di donne del dopoguerra. Il colpo d’occhio sulla sala è in effetti impressionante e l’occasione è di quelle che passano alla storia: 850 donne, o forse più, delegate da oltre 180 organizzazioni d’Europa, Nord e Sud America, Africa e Australia a rappresentare virtualmente 81 milioni di donne nel congresso dal quale, il 1° dicembre 1945, sarebbe nata la Federazione democratica internazionale femminile. Il mondo usciva da una grande tragedia – la guerra più distruttiva che l’umanità avesse conosciuto, scatenata dal nazifascismo – ed i sentimenti prevalenti fra la gente erano la speranza e la determinazione che quegli orrori non si ripetessero mai più. «A nome di 81 milioni di donne, facciamo solenne giuramento di aderire allo sviluppo di questa grande organizzazione femminile…» proclamano allora le presenti, compresa la nutrita delegazione italiana guidata da Camilla Ravera. Oggi forse il linguaggio suona antiquato e fra le donne non si usa più fare solenni giuramenti, ma nelle fondatrici della Fdif c’è passione autentica e un grande entusiasmo. La Federazione nasce «perché le donne di tutti i continenti potessero lottare unite per la realizzazione dei loro interessi e delle loro speranze», spiega ancora Eugénie Cotton, la prima presidente eletta della Federazione, conservando l’incarico fino al 1967. Aggiunge commossa: «Per la nostra bella impresa, abbiamo le stesse ambizioni e lo stesso amore che una giovane madre ha per il figlio che sta per nascerle, e noi vogliamo vegliare sulla giustizia e sulla pace come sulla salute preziosa dei nostri figli». Quel momento sarà ricordato a lungo, con tenera incredulità, dalle donne che vi partecipano e che negli anni successivi diventeranno per la maggior parte, ciascuna nel proprio paese di provenienza, dirigenti politiche prestigiose. La neonata Fdif si dà obiettivi che riflettono i sentimenti e le necessità di quel momento storico: «la lotta contro il fascismo e l’imperialismo, la sola che può permettere di assicurare le condizioni di una pace durevole», e un’azione risoluta per «l’uguaglianza completa di diritti per donne e uomini in tutti i campi della vita sociale, giuridica, politica ed economica» e per «il rispetto di tutte le libertà fondamentali dell’uomo, senza distinzione di razza, lingua o credo religioso». Alla Comunità Internazionale il Congresso di Parigi chiede «il rispetto dei principi di uguaglianza di diritti e di autodeterminazione per tutti i popoli», «il rispetto, per ciascun popolo del diritto a scegliere liberamente, senza ingerenze esterne, la forma di governo che gli conviene». Già presaghe dei nuovi pericoli che si parano all’orizzonte, infine, chiedono che «l’energia atomica serva al progresso e alla pace e sia posta sotto il controllo delle Nazioni Unite». Alle donne di tutto il mondo, la Fdif propone un programma d’azione che comprende, oltre alla conquista e difesa dei diritti delle donne «in quanto madri, lavoratrici e cittadine», anche la difesa del diritto alla vita e al futuro per i loro figli, la difesa del diritto dei popoli all’indipendenza nazionale e alle libertà democratiche, la costruzione della pace e del disarmo universale. Per i suoi sforzi e meriti Eugénie Cotton viene insignita del Premio Stalin per la pace nel 1950, e in patria le viene riconosciuta la Legione d'Onore. Dopo la sua morte moltissime scuole primarie della regione parigina sono state ribattezzate col suo nome in suo onore.
Perfino un cratere del pianeta Venere è stato nominato Cotton per renderle omaggio.11
10. A. Donno, La Federazione democratica internazionale delle donne ha 70 anni, Women News, 29 novembre 2015.
11. Per ulteriori informazioni si è consultato Wikipedia (fr), Eugénie Cotton.

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